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La movida che fa paura

Domenico Vecchio Di Domenico Vecchio
3 Novembre 2025
in Editoriali
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La movida che fa paura: adolescenti chiusi in casa per difendersi – Risse, minacce e spaccio allontanano i ragazzi dalla movida agrigentina

C’era un tempo in cui il sabato sera era sinonimo di libertà, di leggerezza, di primi amori e risate tra amici. Oggi, per molti ragazzi di Agrigento, è diventato invece sinonimo di paura.
Paura di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, paura di essere coinvolti in una rissa, minacciati, o semplicemente di assistere a scene che nessun adolescente dovrebbe vedere: spaccio, aggressioni, violenza gratuita.

I dati non servono per capire che qualcosa si è rotto. Basta guardare le strade attorno a Porta di Ponte dopo mezzanotte: pattuglie, lampeggianti, locali che chiudono in anticipo per evitare il peggio, gruppi di ragazzi che si disperdono in fretta, spesso sotto l’effetto dell’alcol.
Una “movida” che di sicuro non ha più nulla.

Molti giovani tra i 16 e i 20 anni hanno già imparato a evitare certi luoghi. Alcuni di loro hanno subito traumi diretti, altri sono stati minacciati, altri ancora hanno assistito a violente risse. Ci sono ragazzi che oggi, per paura, scelgono di non uscire più di casa.
Chi può, si rifugia nel salotto di un amico: ordinano pizze, guardano un film, parlano, ridono, ma sempre lontano dal centro, da quella movida che ha perso la sua anima.

È una sconfitta silenziosa, ma profonda. Una città che spaventa i suoi giovani è una città che rischia di spegnere la propria luce.
Non si tratta solo di sicurezza o di ordine pubblico – temi che pure restano fondamentali – ma di fiducia. La fiducia di poter camminare sereni, di vivere la sera come uno spazio di libertà e non di timore.

Gli interventi delle forze dell’ordine, sempre più frequenti e necessari, stanno evitando il peggio, ma non bastano da soli. Serve un’azione corale, fatta di cultura, di educazione, di ascolto. Perché se un ragazzo preferisce restare chiuso in casa per sentirsi al sicuro, allora il problema non è solo la rissa di turno: è un’intera comunità che deve interrogarsi.

La movida agrigentina non può continuare a essere un teatro di sbandati e incoscienti.
Va restituita ai giovani perbene, a chi vuole vivere la notte con la spensieratezza che spetta alla loro età. Perché la paura non può diventare la nuova normalità.

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