Il governo regionale è in crisi profonda. All’Ars al termine di una giornata assurda, sono saltate soprattutto le norme su cui, più di tutte, il presidente Renato Schifani si era speso. Il governo, infatti, è caduto (con il voto segreto) sotto i colpi dei franchi tiratori. Una maggioranza a pezzi, tra il dissenso di Fratelli d’Italia per le nomine nella sanità, il malumore degli autonomisti e gli scricchiolii all’interno di Forza Italia. Tra le norme bocciate c’è quella che prevedeva 2 milioni di euro per il Capodanno a Messina e a Palermo con le dirette televisive nazionali.
Ma la lista è lunga. Sono saltati i contributi due norme da 25 milioni e da 5 milioni, senza gara, per 315 interventi infrastrutturali e per il restauro di chiese, per l’editoria, per i laghetti aziendali, gli incentivi per il south working, il finanziamento al Cefpas, i soldi per i conservatori di musica, gli interventi di pulizia degli svincoli autostradali, i contributi agli aeroporti di Trapani Birgi e di Comiso, la norma tecnica per il sistema finanziario della Regione e il finanziamento del film su Biagio Conte. Sono stati approvati invece i fondi per la stabilizzazione dei lavoratori dei consorzi di bonifica, i contributi all’Azienda siciliana trasporti.
Via libera anche alla nuova sanatoria per gli evasori del bollo auto e all’allargamento del reddito di povertà ad altre tremila famiglie, con scorrimento della graduatoria. Ok anche alle misure per i disabili. Tra le altre misure approvate quella che destina 3 milioni di euro per interventi di rigenerazione urbana per incrementare gli spazi di verde pubblico e migliorare la vivibilità delle città, quella che aumenta le risorse per il settore forestale e 4 milioni di euro per la fornitura gratuita dei libri di testo agli alunni delle scuole secondarie siciliane, per sostenere le famiglie e il diritto allo studio.
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