AGRIGENTO – Era una presenza discreta ma insostituibile, un sorriso sempre pronto, una parola affettuosa per tutti, una lettrice attenta e appassionata della sua città, di quelle che commentavano ogni notizia con lucidità e calore. Se n’è andata così, Angela, 47 anni, educatrice d’asilo e fondatrice di una scuola per l’infanzia in via Esseneto, stroncata da un malore improvviso proprio all’ingresso della sua “seconda casa”, quella che aveva costruito con amore e determinazione e che ogni mattina apriva per accogliere i suoi piccoli.
Il quartiere del campo sportivo si è fermato, incredulo, di fronte a una notizia che ha percorso la città come un’onda silenziosa e devastante. Erano da poco passate le otto, e Angela stava alzando la saracinesca dell’asilo. Alcuni genitori, già lì con i bambini, hanno assistito alla scena senza poter fare nulla. L’hanno vista accasciarsi, hanno chiamato i soccorsi, sperato fino all’ultimo, pregato, pianto. I sanitari del 118 hanno tentato tutto il possibile, ma il cuore di Angela ha smesso di battere poco dopo l’arrivo all’ospedale San Giovanni di Dio.
La notizia ha colpito una comunità intera, quella dei genitori, degli ex alunni, dei colleghi, delle famiglie che in Angela avevano trovato un riferimento costante, competente, umano. Era una donna vulcanica, piena di idee, instancabile. Allegra, affettuosa, sensibile, altruista: così la descrivono tutti. Non era solo un’educatrice, ma un pezzo di città viva, capace di costruire relazioni vere, di crescere bambini e di accompagnare generazioni.
“Angela era adorata dai suoi piccoli. E anche dai piccoli divenuti ormai grandi”, raccontano le mamme con la voce rotta. Per molti, era una seconda mamma, una guida silenziosa ma presente, sempre pronta ad ascoltare, a risolvere, a incoraggiare. Aveva scelto di aprire una scuola perché ci credeva davvero: nel valore dell’educazione, nell’importanza di seminare bene, nella bellezza di accompagnare l’inizio della vita.
Amava leggere. E amava Agrigento. Era una delle nostre fan più fedeli, scrive qualcuno dalla redazione, “sempre la prima a commentare i nostri articoli, con entusiasmo, spirito critico e partecipazione sincera”.
Ora la sua assenza pesa come una pietra. Lo testimoniano i tanti messaggi apparsi sui social, come quello dell’avvocata Monica Malogioglio, che scrive:
“Ciao Angela, grazie per tutto quello che ci hai donato e regalato in questi anni: il tuo sorriso, la tua intelligenza, la tua intraprendenza. Che il Signore ti accolga nel suo abbraccio”.
Angela lascia un vuoto enorme, ma anche una scia luminosa fatta di esempi, affetti, memorie. Le sue parole, i suoi gesti, il suo modo unico di essere educatrice resteranno impressi in chi l’ha conosciuta, amata, ammirata.
E chissà quanti bimbi, domani, passando davanti a quella scuola con i loro genitori, le lanceranno un saluto leggero, un pensiero, un disegno. O semplicemente un sorriso. Quello che lei donava ogni giorno.
Condoglianze alla famiglia: la mamma Agata Ruoppolo vedova Saieva, le zie Giuseppina e Rita con i rispettivi coniugi, i cugini e i parenti tutti. La salma si trova presso la camera mortuaria dell’Ospedale San Giovanni di Dio. Venerdì 19 settembre, dalle ore 10:00 alle 12:30, sarà possibile porgere l’ultimo saluto. Subito dopo, il feretro sarà accompagnato al Cimitero di Bonamorone. La famiglia, con grande discrezione, dispensa dalle visite.
In un tempo in cui si fa fatica a trovare figure autentiche, Angela lo era fino in fondo. Presente in tantissime famiglie, adorata dai suoi piccoli e anche da quelli ormai grandi, è stata una maestra di vita, prima ancora che di scuola.
Agrigento oggi perde un punto di riferimento. Ma il bene che ha seminato continuerà a fiorire, ogni giorno, negli occhi di chi l’ha incontrata.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
