Il tribunale di Gela ha scagionato da ogni responsabilità medica, G.A.G., noto otorinolaringoiatra di Agrigento, rimasto coinvolto in un procedimento di accertamento tecnico preventivo avviato nel settembre 2021 dagli eredi di P.A., paziente deceduto per un male incurabile. Il professionista non dovrà pagare un risarcimento milionario ai familiari di P.A., che accusavano il medico di avere ritardato con la diagnosi di un tumore alla gola. La richiesta era stata quantificata in oltre 2 milioni di euro di risarcimento del danno. I familiari del paziente, morto a seguito di un carcinoma della corda vocale, avevano sostenuto che il medico avrebbe omesso di prescrivere tempestivamente un esame bioptico durante la prima e unica visita effettuata il 16 gennaio 2018.
Tale omissione, secondo la tesi accusatoria, avrebbe determinato un ritardo diagnostico con conseguente peggioramento delle condizioni di salute fino al decesso del paziente. Assistito dagli avvocati Girolamo Rubino e Alessio Costa, il medico ha contestato ogni addebito, sottolineando di avere operato nel pieno rispetto delle linee guida e dei protocolli della scienza medica. In particolare, è stato evidenziato come l’esame bioptico non potesse essere prescritto immediatamente, essendo preliminarmente necessari altri accertamenti diagnostici, tra cui una Tomografia computerizzata del collo e del mediastino. Il professionista, infatti, dopo aver eseguito un esame percettivo della voce, spettrografia, laringo-stroboscopia digitale e raccolto l’anamnesi, aveva prescritto al paziente la Tc, programmando una visita di controllo entro due settimane.
Tuttavia, l’uomo non fece mai ritorno dallo specialista, interrompendo di fatto il percorso diagnostico avviato. Il collegio peritale nominato dal Tribunale di Gela ha confermato la correttezza della condotta professionale del medico, definendola “rispettosa dei doveri di diligenza, prudenza e perizia, appropriata al caso clinico e rispondente alla tempestività richiesta dalle evidenze cliniche riscontrate”. Secondo i consulenti, la visita specialistica rappresenta il primo e imprescindibile passaggio nell’approccio ai tumori testa-collo e non può essere sostituita da esami strumentali.
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