Approda in appello il processo per i dieci imputati coinvolti e condannati in primo grado nell’ambito dell’inchiesta su un giro di spaccio di droga, soprattutto eroina, tra Canicattì e Favara. La prima udienza è stata fissata per il 14 gennaio prossimo davanti alla seconda sezione della Corte di appello di Palermo. Queste le condanne decise in primo grado dal gip del tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo, al termine del processo celebrato con il rito abbreviato: 8 anni di reclusione a Emanuele Di Dio, 46 anni, di Favara; 6 anni e 8 mesi ciascuno a Lorenzo Di Dio, 32 anni e Salvatore Stagno, 51 anni, entrambi di Favara e a Daniela Di Franco, 39 anni, di Canicattì; 5 anni e 4 mesi ciascuno a Sonia Garraffo, 33 anni, di Canicattì e Mohamed Musa, 43 anni, del Ghana.
Ed ancora 5 anni e 4 mesi a Nicoleta Mihaela Dana Chita, 30 anni, originaria della Romania (la badante condannata a 23 anni di carcere per l’omicidio di Michelangelo Marchese, il pensionato ucciso a Palma di Montechiaro, nell’estate del 2020); 4 anni e 4 mesi a Francesco Castronovo, 52 anni, di Favara; 2 anni e 10 mesi a Giuseppina Noto, 40 anni, di Favara; 2 anni e 8 mesi a Domenico Noto, 59 anni, di Favara. L’inchiesta avrebbe permesso di accertare numerosi episodi di vendita e cessione di stupefacenti tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018. L’eroina sarebbe arrivata da Palermo attraverso due corrieri extracomunitari. Sono circa 80 le cessioni di ovuli di eroina portate alla luce dalle indagini.
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