La Procura della Repubblica di Agrigento, a firma del sostituto procuratore Rita Barbieri, ha fatto notificare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di sei persone coinvolte in un’inchiesta che ipotizza un maxi giro di auto rubate a Canicattì tra il 2021 ed il 2022 con annesso riciclaggio e ricettazione. Agli atti anche ipotesi di detenzione di armi, droga ed estorsioni. Gli indagati sono: Giuseppe Sorce, 38 anni; Salvatore Calderaro, 58 anni; Nicolò Lentini, 36 anni; Laura Savaia, 30 anni; Giovanni Zaffuto, 34 anni; Gioacchino Amato, 46 anni, tutti canicattinesi.
Le indagini sono state avviate, nel 2020, in seguito al ritrovamento nella disponibilità di Sorce di una Fiat Punto. Auto, intestata al novantenne palmese Michelangelo Marchese, che era stata rubata da Dana Mihaela Chita, la badante rumena che poco prima aveva partecipato all’omicidio dell’anziano. A Sorce vengono contestati oltre 50 episodi tra furti, ricettazione e riciclaggio di auto, principalmente Fiat Punto e Fiat Panda. Al 38enne contestata anche una estorsione in concorso con Gioacchino Amato.
I due, secondo la ricostruzione dell’accusa, avrebbero preteso 500 euro per la restituzione di un’auto rubata ad una donna a Canicattì riuscendo a farsi consegnare, tramite la mediazione di un altro soggetto, 300 euro. Sempre a Sorce vengono contestati anche i reati di detenzione e ricettazione di un fucile calibro 12, la cessione di cocaina e un danneggiamento a seguito di incendio. A Salvatore Calderaro contestata la resistenza a pubblico ufficiale in concorso proprio con Sorce. A Laura Savaia sono contestati un furto e una ricettazione in concorso con Giuseppe Sorce. Giovanni Zaffuto è indagato per un tentato furto di un furgone Doblò in concorso con Sorce.
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