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Home » Cronaca » L’inchiesta sui clan di Porto Empedocle e Villaseta: confermato il carcere per 4 indagati

L’inchiesta sui clan di Porto Empedocle e Villaseta: confermato il carcere per 4 indagati

25 Agosto 2025
in Cronaca, dalla città, evidenza, Mafia
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I giudici del tribunale del Riesame di Palermo, hanno confermato la custodia cautelare in carcere per quattro indagati arrestati dai carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, nell’ambito dell’inchiesta che ha colpito le cosche di Agrigento/Villaseta e Porto Empedocle facendo luce non soltanto sulle dinamiche interne ai clan ma anche su un vasto traffico di sostanze stupefacenti e su alcuni episodi di intimidazione, anche con l’uso di armi micidiali, che hanno creato particolare allarme sociale. Restano in cella: James Burgio, 32 anni, di Porto Empedocle, ritenuto al vertice di un’associazione a delinquere in grado di trafficare droga nell’agrigentino con l’aggravante di aver agevolato la mafia, nonostante detenuto da diversi anni; Cristian Terrana, 32 anni, di Agrigento; Agostino Marrali, 29 anni, di Porto Empedocle e Stefano Fragapane, 33 anni, di Agrigento.

Il tribunale della libertà, pur annullando alcune singole accuse per tre dei quattro indagati, ha confermato il carcere. Burgio, in particolare, sarebbe stato in grado di trafficare ingenti quantitativi di stupefacenti, detenere una cassa comune ed emettere “sentenze” nei confronti di debitori o pusher che agivano senza “autorizzazione”. L’inchiesta, nata alla fine del 2024, ha permesso di accertare prima le tensioni tra i clan di Villaseta e Porto Empedocle e, in seguito, una pace raggiunta con la costituzione di un vero e proprio cartello. L’accordo, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, prevedeva la spartizione delle piazze di spaccio, Agrigento e Porto Empedocle, con lo stupefacente acquistato dalle due consorterie a seconda del territorio di competenza.

Burgio avrebbe imposto Cristian Terrana, genero del boss Antonino Massimino, alla guida delle piazze di spaccio. Una richiesta, quella di imporre Terrana che sarebbe stata accolta dai nuovi boss Pietro Capraro e Gaetano Licata che, dopo l’arresto di Massimino, avrebbero ereditato il comando della cosca di Villaseta. Per Terrana e Marrali, il tribunale del Riesame, ha annullato alcune singole ipotesi di reato relative all’acquisto e alla cessione di una partita di cocaina e due episodi di danneggiamento a seguito di incendio. Per Fragapane, invece, il Riesame ha confermato interamente l’impianto accusatorio. Quest’ultimo, insieme a Terrana, è accusato inoltre di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.

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Tags: carcereclaninchiestaindagatiPorto Empedocle
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