Agrigento, pescano ricci di mare in pieno fermo biologico: sequestrati 100 kg e multe per 8.000 euro.
AGRIGENTO – Una segnalazione tempestiva da parte di alcuni cittadini agrigentini ha permesso, nella mattinata di oggi, di sventare un’attività di pesca illegale di ricci di mare lungo il litorale di Cannatello. Gli agenti dell’U.P.G.S.P., in collaborazione con la Capitaneria di Porto di Porto Empedocle, sono intervenuti bloccando due uomini intenti a trasportare, dopo averli appena raccolti in mare, quattro ceste contenenti circa 100 kg di molluschi echinodermi, in violazione del fermo biologico previsto per consentire la riproduzione della specie.
I due soggetti, successivamente identificati come cittadini italiani provenienti da un’altra provincia, sono stati intercettati dalle volanti della Polizia nei pressi della rotonda Giunone. Gli agenti hanno accertato la veridicità della segnalazione e proceduto al fermo e al controllo.
L’operazione ha permesso di bloccare una grave attività di frodo che non solo infrange la normativa sulla pesca sportiva, ma rappresenta anche un danno per l’ecosistema marino, mettendo a rischio una risorsa preziosa per l’equilibrio dei fondali.
I responsabili sono stati sanzionati per un totale di 8.000 euro, è stata sequestrata l’attrezzatura da pesca e circa 1.200 esemplari di ricci di mare. Inoltre, ai due è stato notificato il Foglio di Via Obbligatorio dalla città di Agrigento.
Grazie all’intervento congiunto, i ricci di mare sono stati reimmessi nel loro habitat naturale, salvaguardandone la sopravvivenza e contribuendo al ripopolamento dei fondali marini. Dallo scorso maggio, il personale dell’U.P.G.S.P. ha sequestrato complessivamente 450 kg di ricci di mare, pari a circa 10.200 esemplari, per un valore commerciale stimato in oltre 20.000 euro. Un plauso va ai cittadini agrigentini che, con senso civico e amore per il proprio territorio, hanno permesso di fermare l’illecito. «La collaborazione tra istituzioni e comunità è fondamentale per difendere il nostro patrimonio naturale», sottolineano le forze dell’ordine.
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