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Home » dalla città » Viaggiare su un filo d’olio”: il progetto che trasforma detenuti in maestri dell’olio

Viaggiare su un filo d’olio”: il progetto che trasforma detenuti in maestri dell’olio

Elio Di Bella Di Elio Di Bella
11 Giugno 2025
in dalla città
filo d'olio

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Un progetto dal forte valore simbolico e sociale  vede la luce  ad Agrigento: si chiama “Viaggiare su un filo d’olio” ed è nato all’interno della Casa Circondariale “Pasquale Di Lorenzo” di Agrigento, grazie alla collaborazione con l’azienda agricola Val Paradiso, punto di riferimento dell’olivicoltura biologica siciliana.Dietro questo nome poetico si cela un percorso concreto di formazione, riscatto e rinascita. I protagonisti sono i detenuti, che nel corso degli ultimi mesi hanno potuto mettere le mani nella terra, curare gli ulivi, raccoglierne i frutti e contribuire in prima persona alla nascita di un olio extravergine dal significato profondo.Si chiama “La Rupe”, come l’altura su cui sorge il carcere, e rappresenta il primo risultato tangibile di un progetto che unisce agricoltura sociale, dignità del lavoro e opportunità di reinserimento.

L’olio d’oliva è più di un prodotto agricolo. È parte della cultura mediterranea, simbolo di pace, cura, nutrimento e condivisione. In Sicilia, dove gli ulivi crescono rigogliosi da secoli, la coltivazione dell’olio rappresenta anche una tradizione familiare, un sapere tramandato, una passione che affonda le radici nel paesaggio stesso.Nel contesto di un carcere, coltivare ulivi assume un valore ancora più intenso. È un modo per restituire tempo e senso a giornate altrimenti scandite dall’ozio e dall’attesa. Il contatto con la natura diventa un percorso educativo, che insegna la pazienza, la responsabilità e il rispetto.Il progetto “Viaggiare su un filo d’olio” è stato avviato nell’autunno 2024 grazie alla sinergia tra la direzione del carcere, guidata dalla Dott.ssa Anna Puci, e l’azienda Val Paradiso, fondata nel 1980 a Naro,dalla famiglia Carlino. A sostenere e seguire l’iniziativa anche il Dott. Giuseppe Di Miceli, responsabile dell’area trattamentale, e il tecnico agrario Giovanni Alati, con il supporto dell’agronomo Matteo Vetro.

Il progetto nasce con l’obiettivo di offrire ai detenuti una concreta opportunità formativa e professionale, trasformando un’area incolta all’interno del penitenziario in un uliveto produttivo. Attraverso la formazione sul campo e l’affiancamento degli esperti di Val Paradiso, i partecipanti hanno acquisito competenze agricole e lavorative spendibili anche al di fuori del contesto carcerario.La famiglia Carlino, a capo dell’azienda Val Paradiso, ha accolto con entusiasmo questa sfida. Da sempre impegnata nella produzione di olio extravergine di oliva biologico, l’azienda ha messo a disposizione conoscenze tecniche, attrezzature e personale qualificato. “Il contatto con la terra, in un contesto di privazione, può diventare una lezione di libertà. E l’agricoltura è la miglior maestra”, afferma Massimo Carlino, esperto assaggiatore d’olio e rappresentante dell’impresa.

Dalle mani dei detenuti è nato un prodotto autentico: l’olio “La Rupe”, frutto di una raccolta completamente manuale, molitura a freddo, e confezionamento curato in ogni dettaglio. L’olio, non destinato alla vendita, sarà donato in beneficenza a istituzioni locali, veicolando un messaggio potente: anche dietro le sbarre può germogliare qualcosa di prezioso.Il progetto sarà ufficialmente presentato lunedì 16 giugno 2025 alle ore 10 presso la sede della Casa Circondariale. L’evento, condotto dal giornalista Adalberto Catanzaro, vedrà la partecipazione di tutti i protagonisti dell’iniziativa e sarà l’occasione per raccontare i risultati raggiunti, raccogliere testimonianze e svelare le novità previste per il futuro.Tra le novità annunciate per l’edizione 2025, l’inserimento di un modulo formativo avanzato. I detenuti seguiranno un percorso completo che, oltre al lavoro agricolo, includerà nozioni di packaging, promozione digitale, branding e storytelling del prodotto. L’olio “La Rupe” diventerà così anche una palestra per lo sviluppo di competenze creative e commerciali, aprendo nuove strade di inserimento.

La mattinata si concluderà con una degustazione guidata dell’olio “La Rupe”, accompagnata da pane locale. Un gesto semplice ma ricco di significato, che racconta una storia di umanità, riscatto e comunità.

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