Personale carente? L’Asp chiarisce: “Pronte nuove unità operative ad Agrigento e Sciacca”
AGRIGENTO. Mentre la rete ospedaliera regionale resta ferma nei meandri burocratici della Regione, l’Asp di Agrigento accelera sulla rifunzionalizzazione delle unità operative, almeno dove è possibile intervenire senza modificare formalmente la rete stessa.
“Un processo necessario – spiega la deputata regionale Margherita La Rocca Ruvolo, componente della commissione Salute all’Ars – che punta a migliorare l’efficienza dei servizi resi al cittadino e, allo stesso tempo, a dare dignità a quei reparti che lavorano come vere e proprie unità operative ma senza averne il riconoscimento ufficiale.”
Tra le priorità, l’attivazione della Uos di Anestesia negli ospedali di Agrigento e Sciacca, oggi ancora legata all’attività del Pronto soccorso. L’Asp vuole dare autonomia a questi reparti per valorizzare il lavoro svolto e snellire l’organizzazione interna.
Altra questione aperta è quella del reparto di Ginecologia dell’ospedale di Licata, dove si sta valutando la possibilità di istituire un’unità operativa semplice, data la presenza già consolidata del Punto nascita e l’importanza del presidio nel territorio di Licata – Canicattì.
Al San Giacomo d’Altopasso si guarda al futuro come polo chirurgico della zona orientale della provincia: “L’obiettivo della rete ospedaliera – fa sapere l’Asp – è rafforzare questo presidio, soprattutto per Ostetricia e Ginecologia. Ma ad oggi, con meno di 500 parti annui, difficilmente il Ministero potrà concedere deroghe”. Intanto però non si può più attendere: l’assenza della nuova rete ospedaliera non può bloccare l’erogazione di servizi essenziali.
A rischio ci sono anche reparti come Reumatologia e Pneumologia a Sciacca, e il Centro Trasfusionale negli ospedali spoke. Il commissario straordinario Capodici, interpellato sul tema, ha chiarito: “Tutto ciò che può essere avviato senza modifiche alla rete sarà attivato, come riportato da un articolo pubblicato su La Sicilia”.
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