Albergoni lascia la Fondazione Agrigento 2025: un’altra uscita eccellente
Roberto Albergoni se ne va. Il direttore generale della Fondazione Agrigento 2025, colui che in molti avevano definito il “mago” del progetto Capitale Italiana della Cultura, ha rassegnato le dimissioni. Una figura centrale, osannata sin dall’inizio per il ruolo avuto nella stesura del dossier vincente, a cui erano stati affidati – talvolta con eccessiva enfasi – tutti i meriti del trionfo di Agrigento. Ma tra l’ideazione e la gestione di un evento di questa portata c’è un abisso. E quello che doveva essere il grande stratega si è trovato al timone di un’avventura partita con il vento contro, culminata oggi con il suo addio.
Le sue dimissioni arrivano pochi giorni dopo l’approvazione del bilancio 2025 della Fondazione, comunicata dalla presidente Maria Teresa Cucinotta. Albergoni spiega che la decisione era stata già maturata alla fine del 2024, ma rimandata per portare a termine alcune tappe chiave: la definizione del programma culturale, la cerimonia inaugurale con il Presidente della Repubblica e l’avvio dei progetti previsti dal dossier. “Lascio – ha detto – con la consapevolezza di aver garantito le condizioni per l’attuazione del programma e per lo straordinario lavoro degli artisti coinvolti”.
Ma la realtà è più complessa. Dopo aver sbandierato i fasti del dossier, Agrigento si è trovata a fare i conti con una gestione che ha fatto acqua da più parti. Prima le dimissioni del presidente Giacomo Minio, poi le polemiche sull’organizzazione della visita di Mattarella, gli attacchi al cerimoniale, la cattiva comunicazione, le strade asfaltate in fretta, i tombini sepolti e rilevati con i metal detector. Un copione che ha fatto perdere il sorriso anche ai più ottimisti.
E non è escluso che, dietro l’addio di Albergoni, ci sia anche la volontà della presidente Cucinotta – trapelata nei giorni scorsi – di affiancare alla direzione un consulente esterno esperto in diritto amministrativo. Una figura che avrebbe inevitabilmente ridotto il raggio d’azione del direttore generale.
A meno di tre mesi dall’inizio dell’anno da Capitale, Agrigento perde così anche il suo “mago”. Un doppio flop: nella narrazione del successo e nella gestione concreta. E il progetto che doveva cambiare il volto della città rischia ora di diventare l’ennesima occasione mancata.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
