Agrigento esce sconfitta dal Palapadua di Ragusa con un netto 79-69, incassando una prestazione altalenante e poco convincente. Un primo quarto disastroso ha segnato la partita, con i padroni di casa che hanno dominato sin dai primi minuti, trascinati da Bertocco e da una maggiore aggressività sotto canestro.
Un avvio da incubo
Coach Quilici schiera in partenza Romeo, Scarponi, Morici, Disibio e Martini, ma l’impatto con la gara è subito negativo. Ragusa prende il controllo con un parziale iniziale di 11-6 e un timeout dopo soli tre minuti e mezzo è la fotografia di un’Agrigento spaesata. La Moncada fatica a contenere il gioco fisico degli avversari e affonda a -14 già nel primo quarto. L’ingresso di Caiazza prova a dare una scossa, ma Ragusa chiude i primi dieci minuti con un eloquente 24-11.
I numeri del primo parziale parlano chiaro: Agrigento tira con un misero 36% da due (5/14) e non segna nessuna tripla. Ragusa, invece, ha un chirurgico 8/9 da due e 2/8 da tre, dominando anche a rimbalzo (11 difensivi contro i 6 ospiti).
La reazione nel secondo quarto
Dopo 14 minuti di torpore, Agrigento si sveglia. Ragusa vola fino al massimo vantaggio di +15, ma una tripla di Disibio e un canestro in transizione di Morici accendono la scintilla. Scarponi colpisce dall’arco e un contropiede chiuso con un pick and roll porta la Moncada a -5. Morici in lunetta firma il -3 e Ragusa accusa il colpo, con coach Di Gregorio costretto a un timeout carico di tensione. Il primo tempo si chiude sul 40-37, con Agrigento che ha trovato maggiore equilibrio e fluidità grazie alla regia di Romeo e ai canestri di Scarponi, miglior marcatore del primo tempo con 8 punti e 5 rimbalzi.
Terzo quarto di equilibrio, poi Ragusa scappa
Al rientro dagli spogliatoi, Agrigento sembra poter rimanere in partita. Disibio combatte sotto canestro, mentre Bertocco e Simon salgono a tre falli. La Moncada fatica ancora a coinvolgere Peterson, completamente fuori ritmo (0/4 dal campo), e si trova a dover inseguire sempre a distanza di sicurezza. Scarponi prova a tenere i suoi agganciati con due triple pesanti, ma il terzo quarto si chiude sul 58-55 con un parziale di perfetta parità (18-18).
L’ultimo quarto è un tracollo
L’illusione di una rimonta si spegne nei primi 57 secondi dell’ultimo quarto, quando Ragusa firma un 6-0 che costringe Quilici a fermare subito la partita. Peterson è irriconoscibile (0/6 dal campo e impalpabile in attacco), mentre Kosic mette una tripla pesantissima per il +10. Il tecnico a Quilici sul 72-62 è la spia di una squadra in confusione totale. Morici prova a dare un ultimo scossone, ma Romeo si intestardisce in soluzioni personali e Agrigento segna appena 7 punti in tutto il periodo. Il finale è amarissimo: Ragusa vince con merito 79-69.
Numeri e considerazioni finali
Agrigento ha tirato malissimo da due punti (18/52, 35%), salvandosi solo con un discreto 8/18 da tre (44%). Scarponi è stato l’unico a salvarsi con 22 punti e 11 rimbalzi, ma la squadra è mancata nella costruzione del gioco e nella gestione dei momenti chiave. Complimenti a Ragusa, che ha dimostrato una fame di punti superiore sin dal primo minuto.
Agrigento, con questa sconfitta, sembra essersi allontanata dall’obiettivo del sesto posto e si avvia verso un play-in che potrebbe metterla di fronte a squadre del girone B nettamente superiori. Serve un cambio di mentalità, altrimenti la stagione rischia di concludersi nel peggiore dei modi.
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