La trasposizione scenica del romanzo ” Tutta Colpa di Solone” di Andrea Cirino, magistralmente diretta da Giovanni Volpe, rappresentata al Teatro Pirandello, è stata molto apprezzata da un pubblico numeroso e attento, sabato e domenica scorsi
La rappresentazione è stata una valida dimostrazione della capacità del teatro di farsi specchio della realtà.
Il regista Giovanni Volpe ha compiuto un’operazione di adattamento audace e intelligente, trasformando la prosa di Cirino in un linguaggio scenico potente ed efficace. Lo spettacolo oltre a riproporre la trama del libro, la amplifica con efficaci risonanze emotive e intellettuali. Volpe è riuscito a tradurre in immagini e suoni le denunce e le riflessioni che animano il romanzo, offrendo al pubblico un’esperienza teatrale intensa e coinvolgente.
Il successo dello spettacolo è dovuto anche alla bravura degli attori della compagnia Nuovo Piccolo Teatro Città di Agrigento, che hanno saputo dare corpo e voce ai personaggi con una recitazione intensa e appassionata. Franco Bruno, nel ruolo di Solone, ha incarnato la saggezza e l’autorità dell’antico legislatore con una presenza scenica imponente. Francesco Naccari, nei panni del suo servo, ha saputo affrontare i temi del romanzo con riflessioni filosofiche molto ben recitate. Paolo Di Noto, interprete di Niria, ha reso credibile il percorso interiore del protagonista, diviso tra sogno e realtà, tra passato e presente. Marcella Lattuca, nel ruolo di Luisa, ha offerto un’interpretazione solida e concreta, incarnando la voce della ragione e del legame con la realtà. Nicola Puleo, nei panni di Cannella, ha saputo dare un tocco di colore e leggerezza alla rappresentazione, pur interpretando il personaggio di un politico senza scrupoli e dalla dubbia moralità. Giovanni Moscato, interprete di Zarcone, ha reso perfettamente il dramma di un uomo emarginato dalla società, ma che ha conservato la sua dignità; con grande esperienza di attore ha denunciato l’ipocrisia del sistema sanitario che dovrebbe assistere i malati di mente in Italia, ma che fallisce nel suo obiettivo. Rosa Maria Montalbano, nel ruolo della madre, ha offerto un’interpretazione commovente e intensa. Pippo Crapanzano, nei panni di Papalù, ha arricchito lo spettacolo con la sua espressività. Infine, Gero Galvano, nel ruolo dello zio Lollò, ha offerto un’interpretazione della difficoltà di oggi di compiere scelte radicali in politica, rimanendo fedeli a se stessi.
Un plauso particolare va anche a Chiara Gervasi, aiuto regia, per il suo prezioso contributo alla realizzazione dello spettacolo, e a Donatella Giannettino, che ha curato scene e costumi con gusto e attenzione ai dettagli. Le musiche di Angelo Sanfilippo hanno creato un’atmosfera suggestiva e coinvolgente, mentre la produzione esecutiva di Caterina Montalbano ha garantito l’organizzazione e la buona riuscita dell’evento.
” Tutta Colpa di Solone” non è stato solo uno spettacolo, ma un’occasione per riflettere anche sul presente e sul futuro di Agrigento. La pièce affronta temi importanti come il degrado sociale, la corruzione politica, l’abusivismo edilizio e l’indifferenza dei cittadini. Lo spettacolo ci invita a non dimenticare il passato, a interrogarci sul presente e a impegnarci per un futuro migliore.
Il successo di “Tutta Colpa di Solone” dimostra che il teatro può ancora svolgere un ruolo fondamentale nella vita della nostra città, offrendo spunti di riflessione e stimolando il dibattito pubblico. Un plauso al regista Giovanni Volpe, agli attori della compagnia Nuovo Piccolo Teatro Città di Agrigento e a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo spettacolo di grande valore artistico











Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
