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Home » Cronaca » Inchiesta clan mafiosi Villaseta e Porto Empedocle: Riesame conferma il carcere per 7 indagati

Inchiesta clan mafiosi Villaseta e Porto Empedocle: Riesame conferma il carcere per 7 indagati

9 Febbraio 2025
in Cronaca, dalla città, evidenza
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L’inchiesta dei carabinieri di Agrigento e della Dda di Palermo che, fra dicembre e gennaio, ha fatto scattare una cinquantina di arresti fra i presunti componenti dei clan mafiosi di Agrigento/Villaseta e Porto Empedocle tiene al Riesame, ma cadono diverse accuse. I giudici del tribunale della libertà di Palermo, hanno confermato la custodia cautelare in carcere di 7 indagati. Confermate le accuse di associazione mafiosa e di associazione finalizzata allo spaccio per il presunto capomafia di Villaseta Pietro Capraro, di 39 anni. Il Riesame, accogliendo in parte l’istanza del suo legale Carmelita Danile, ha tuttavia escluso che l’agrigentino fosse al vertice e promotore del narcotraffico.

Si ridimensiona la posizione di Gabriele Minio, commerciante 36enne. I giudici al quale si è rivolto il suo difensore, l’avvocato Ninni Giardina, ha annullato le accuse di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento e associazione a delinquere ai fini di spaccio. La custodia in carcere è stata confermata per singole ipotesi di detenzione o cessione di droga. Resta in cella il boss empedoclino Fabrizio Messina, fratello di Gerlandino, ritenuto a capo di un’associazione dedita al traffico di droga. E’ stato escluso che sia stato a capo di un’associazione dedita al traffico di droga. L’ordinanza è stata confermata per l’associazione mafiosa. Messina è difeso dall’avvocato Salvatore Pennica. 

Per Vincenzo Parla, 53 anni, di Canicattì, il Riesame accogliendo gran parte del ricorso del suo legale Calogero Lo Giudice, ha annullato l’associazione dedita al narcotraffico e 6 capi di accusa di spaccio, confermando la custodia in carcere per singole ipotesi di smercio di droga. L’associazione finalizzata allo spaccio cade pure per Carmelo Corbo, 46 anni, di Canicattì e Angelo Graci, 59 anni di Castrofilippo, entrambi difesi dall’avvocato Calogero Meli, che restano in carcere per singole ipotesi di spaccio di droga. Caduta l’accusa di associazione ai fini di spaccio per Ignazio Carapezza, 32 anni, di Agrigento, anche lui assistito dall’avvocato Ninni Giardina, che resta in carcere per singole ipotesi di spaccio di stupefacenti. Annullata, infine, una delle due ipotesi di spaccio contestate al 48enne favarese Carmelo Fallea che resta ai domiciliari

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Tags: carcereclaninchiestaindagatimafiosiPorto Empedocleriesamevillaseta
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