Il sindaco di Favara Antonio Palumbo e il vicesindaco Emanuele Schembri, insieme ai tecnici della protezione civile regionale, hanno condotto alcuni sopralluoghi che hanno interessato quattro pozzi pubblici inutilizzati individuati dall’Amministrazione comunale anche grazie alla collaborazione dei cittadini e già segnalati più di due mesi fa alle autorità preposte.
“Si tratta di una opportunità che non va persa – dice il primo cittadino -, nella speranza che l’acqua possa essere utilizzata in favore dei favaresi e possa consentirci di fronteggiare l’emergenza che, da quanto ci è stato detto, è solo all’inizio se non arriveranno precipitazioni molto consistenti e durature. L’acqua in larga parte sarà destinata alla nostra città, mentre alcune risorse idriche che si trovano fuori dal territorio comunale verranno immesse in rete anche a beneficio dei centri vicini”.
“Da oltre un anno lavoriamo anche con l’importante coordinamento della Prefettura su questi temi – conclude Palumbo -, scontrandoci però spesso con una burocrazia tutt’altro che efficiente e che in questa fase di emergenza acuta dovrà sostenere concretamente e rapidamente l’azione dei sindaci e non limitarsi a invitare genericamente i primi cittadini a fare il proprio lavoro. Speriamo a breve di potervi dare buone notizie su queste e altre risorse che stiamo tentando di sbloccare per Favara”.
Il sindaco inoltre, replica alle affermazioni della Consulta delle associazioni di Aica che attribuiscono al Comune di Favara un debito di 400mila euro con la società consortile idrica. “Si tratta di una notizia destituita da ogni fondamento dato che si tratta di somme che, come da accordi, verranno compensate con il prestito regionale concesso dal Comune ad Aica”.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
