Il giudice monocratico del tribunale di Agrigento Michele Dubini ha assolto “perché il fatto non sussiste”, due imputati dalle accuse di truffa aggravata e circonvenzione di incapaci. Si tratta di un uomo e una donna finiti a processo perché ritenuti responsabili di avere raggirato un’anziana sottraendole denaro, titoli finanziari e persino una casa. I familiari avevano denunciato, in particolare, che la donna, qualche mese prima che morisse, era stata indotta a firmare un testamento pubblico, in favore di uno degli imputati, con il lascito di soldi, polizze assicurative e libretto a risparmio per oltre duecentomila euro ed effettuare la donazione della propria casa, in zona di pregio ad Agrigento, in favore dell’altro.
La difesa, affidata all’avvocato Arnaldo Faro, con una propria indagine ha fatto emergere la capacità di intendere della anziana e il rapporto di fiducia che si era instaurato con i due imputati. Il dibattimento, in seguito, ha fatto emergere l’estraneità alle accuse tanto che lo stesso pubblico ministero, a conclusione della requisitoria, aveva chiesto l’assoluzione. Il difensore dei familiari dell’anziana, l’avvocato Giuseppe Sodano, si era, invece, opposto chiedendo la condanna.
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