Raffaele Ciambrone, pedagogista e funzionario del Miur, ha condotto una full immersion per i docenti dell’infanzia e della primaria, introducendo il rivoluzionario metodo Modi. GUARDA IL VIDEO
L’Istituto Comprensivo Esseneto apre al metodo Modi e, per aumentare il bagaglio di conoscenze del corpo docenti, ha ospitato il suo ideatore, Raffaele Ciambrone, pedagogista e funzionario del Miur, per una full immersion destinata ai docenti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria. Un progetto che punta a migliorare l’organizzazione didattica per una distribuzione degli insegnamenti fondata sulla persona, talmente tanto apprezzato da famiglie e insegnanti che non è escluso che, nei prossimi anni, possa dare luogo a possibili riforme del sistema scolastico italiano.
“Il cuore del progetto,” ha spiegato il dirigente Francesco Catalano, “è proprio questo: personalizzare la didattica, ascoltando i tempi e le esigenze di apprendimento di ogni singolo alunno. Sono contento che abbiamo il professore qui, perché siamo riusciti a incardinare, grazie ai fondi del PNRR, questo progetto di formazione per i docenti, in modo tale da partire dal prossimo anno scolastico con nuove conoscenze.”
Ma cos’è il metodo Modi che tanto affascina il corpo docente? Il programma Modi, che è l’acronimo di “Migliorare l’Organizzazione Didattica,” è attualmente in sperimentazione in alcune scuole primarie italiane. Questo modello di organizzazione didattica ricorda il progetto educativo delle scuole finlandesi, che secondo le indagini dell’Ocse risultano tra le più efficienti, poiché i ragazzi in Finlandia mostrano risultati migliori rispetto ai loro coetanei europei.
Il metodo Modi, proposto da Raffaele Ciambrone, è talmente apprezzato da famiglie e insegnanti che non è escluso che, nei prossimi anni, possa dare luogo a possibili riforme del sistema scolastico italiano.
Una scuola diversa, quindi, che si adatta ai tempi e che non stressa più famiglie e studenti. Oggi la scuola finisce dopo la campanella negli istituti e comincia nei pomeriggi nelle case delle famiglie. Genitori, mamme e papà, fratelli e sorelle impegnati in un’interminabile corsa contro il tempo per prima comprendere cosa si è fatto in classe e, poi, completare i cosiddetti compiti per casa. In un tempo in cui tutto viaggia veloce e i ragazzi sono sempre più stimolati da smartphone e social, è tempo di rivoluzionare il sistema, come ammette lo stesso Ciambrone, che l’istituto Esseneto ha avuto l’onore di ospitare per una tre giorni che promette ottime prospettive.
“Modi,” spiega Ciambrone, “si articola in tre grandi aree. La prima è quella dell’organizzazione oraria: noi abbiamo un orario che è troppo frammentato e non aiuta i ragazzi a studiare bene. Sono distolti continuamente da questo cambio di orario, da questo suono della campanella che interrompe. Studiare significa approfondire, andare in fondo, collegare le cose che studiamo con la nostra interiorità, e questo richiede tempo. Ognuno ha il proprio ritmo: un insegnante che cammina guardando verso l’alto col passo di marcia magari farà anche tanta strada, ma quanti rimangono indietro? Non bisogna lasciare nessuno indietro, bisogna seguire i ritmi individuali.
La seconda area è quella della personalizzazione. Questo sarà proprio il tema centrale di uno dei tre incontri all’Esseneto, sugli studi di apprendimento individuali, che è una cosa fondamentale. In classe non abbiamo un plotone di 25 soldati, abbiamo 25 ragazze e ragazzi che sono tutti diversi, perciò dobbiamo conoscerli, altrimenti non promuoviamo il loro sviluppo individuale.
La terza area è la didattica innovativa. Ci sono tantissime proposte che partono dalla scuola dell’infanzia, poi alla scuola primaria, per la matematica, per l’italiano, la storia, la geografia. Facciamo la storia con la biografia dei personaggi e continuiamo con la scuola secondaria di primo e di secondo grado. Approfondiremo tutti questi temi con gli insegnanti di Agrigento, che hanno manifestato molto entusiasmo. Questi giorni serviranno proprio a mettere a fuoco alcuni temi che verranno sviluppati il prossimo anno scolastico.”












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