Due azioni distinte, la prima riguarda i cittadini residenti al Villaggio Pirandello che hanno sottoscritto una petizione e inviato al sindaco primo responsabile della salute pubblica, l’altra riguarda un comitato no elttrosmog che interessa il territorio provinciale
Cittadini agrigentini sul piede di guerra per le installazioni di antenne di telefonia mobile vicino le abitazioni e in contesti fortemente urbanizzati. “Sono pericolose”, dicono da più parti. Aragona, Favara, Joppolo Giancaxio e Naro e adesso da alcune settimane anche ad Agrigento. La questione della posa di antenne per telecomunicazioni in zone residenziali, nella nostra provincia, è spesso oggetto di dibattito e proteste. Da un lato, le compagnie di telefonia mobile sottolineano la necessità di migliorare la copertura del segnale per garantire una connessione efficiente e stabile, soprattutto in aree densamente abitate.
Dall’altro lato, i residenti esprimono preoccupazioni legate alla salute e alla sicurezza. In molti casi, si teme che l’esposizione alle onde elettromagnetiche possa avere effetti negativi sulla salute. L’ultimo caso in ordine di tempo a poche centinaia di metri dalla Valle dei Templi. In un piccolo appezzamento di terra nel “cuore” del Villaggio Pirandello, all’incrocio tra via Gentile e via Eduardo De Filippo a pochi passi dal Caos, in una zona abitata tutto l’anno da decine di famiglie, una ditta è impegnata nell’installazione di una stazione radio, alta 18 metri, per la telefonia mobile. In un’area ricadente nella zona B indicata dal decreto Gui-Mancini. I residenti hanno firmato una petizione ed inviato con formale pec al Prefetto, il sindaco responsabile della salute pubblica, vertici Arpa Regionale nelle persone di Gaetano Valastro direttore tecnico e Vincenzo Infantino direttore generale, Presidene consiglio comunale Agrigento e Procura della Repubblica. Protocollazione n. 43934 in data 11/06/2024″
E’ nato anche un Comitato spontaneo “No Elettrosmog”, mentre il cantiere va avanti. Nei giorni scorsi, sono intervenuti i vigili urbani, che hanno acquisito la documentazione e avviato gli accertamenti del caso. Dopo la costituzione del Comitato, tramite una Pec, è stato interpellato l’Assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente per capire come intende regolarsi riguardo all’innalzamento delle soglie di inquinamento. Inoltre, il presidente del Comitato Manuel Gianco Samaritano ha chiesto al Sindaco di Agrigento, primo responsabile della salute pubblica, di acquisire copia dell’ulteriore provvedimento con il quale è stato recepito il provvedimento (sub.1) per il territorio del comune di Agrigento e provincia.
Il Comitato metterà in atto tutte le azioni consentite dalla legge affinché venga tutelata la salute di ogni cittadino, ma anche degli animali e delle piante. Non solo Agrigento. “Insieme per dire no alle antenne” è lo slogan dei cittadini di Aragona che da tempo chiedono, uno stop all’installazione a nuovi impianti di telefonia mobile (e non solo) sul territorio aragonese. Da Aragona a Favara, dove la cittadinanza non digerisce affatto l’installazione delle due infrastrutture per le telecomunicazioni (cosiddette antenne di telefonia o ripetitori telefonici), realizzate vicino alla villetta della Pace e, più precisamente, in via Emanuela Setti Carraro e nei pressi dello stadio comunale Bruccoleri, su fondo di proprietà privata.
Da mesi monta la protesta del Comitato di salute pubblica che si è costituito a Joppolo Giancaxio sulla questione dell’installazione dell’antenna 5G in pieno centro urbano. E ha già raggiunto circa 500 adesioni il Comitato cittadino di via Verga, a Naro, dopo la collocazione dell’antenna di uno dei principali operatori mobili nazionali, in una zona ad alta densità demografica e vicino a diverse scuole e strutture sanitarie come la Rsa di San Calogero.
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