Sull’isola di Lampedusa, la situazione continua a essere critica a causa degli sbarchi continui di migranti. Alle 19 di oggi, 6.499 migranti presenti sull’isola. Di questi, 1.507 sono in fase di preidentificazione, mentre 257 sono minori non accompagnati. C’è un ulteriore gruppo di 4.992 migranti che deve ancora essere preidentificato. Inoltre, sono stati fotosegnalati 1.029 individui, mentre altri 5.470 devono ancora essere identificati tramite questa procedura. Le partenze previste includono 210 persone su una nave di linea chiamata Cossyra, altre 240 su unità navali della Guardia di Finanza, e 300 su una nave chiamata Orione della Marina Militare. La situazione rimane fluida e le autorità stanno facendo del loro meglio per affrontare questa crisi umanitaria senza precedenti.
Nel tentativo di affrontare questa emergenza, le forze dell’ordine sono state chiamate a intervenire per contenere momenti di tensione al porto, dove centinaia di persone chiedevano di lasciare il molo. È stato necessario effettuare una carica di alleggerimento sui migranti che cercavano di sfondare il cordone di sicurezza.
Una volta che la situazione è stata riportata alla calma, i migranti si sono seduti a terra nel molo Favaloro, proprio davanti al cancello che delimita l’area riservata allo sbarco. Questa area è ormai al di là della sua capacità di accoglienza, ma volontari della Croce Rossa e forze dell’ordine stanno facendo del loro meglio per prendersi cura di quanti arrivano a Lampedusa. Vengono distribuite bottigliette d’acqua e utilizzati nebulizzatori per alleviare il caldo.
Alcuni migranti preferiscono tuffarsi nel mare con giubbotti e salvagenti improvvisati, ma la Guardia Costiera li invita a raggiungere la terraferma per garantire la loro sicurezza. Lunghe file di barchini sono in attesa di poter sbarcare, mentre le temperature rimangono alte.
La tragedia più dolorosa è stata la morte del neonato durante le operazioni di sbarco. Le altre persone coinvolte sono state recuperate, ma il piccolo è purtroppo deceduto. La madre del neonato si trova all’hotspot di contrada Imbriacola e ha bisogno di supporto psicologico, come richiesto dalla polizia.
Il parroco dell’isola, don Carmelo Rizzo, ha descritto la situazione come “tragica, drammatica, apocalittica”, evidenziando le difficoltà nell’affrontare questa emergenza umanitaria. Non solo la capacità di accoglienza è al limite, ma anche le risorse alimentari e idriche stanno diventando sempre più scarse, causando momenti di tensione tra i migranti.
Durante la distribuzione del cibo, ci sono stati momenti di caos in cui centinaia di migranti si sono affollati temendo che le scorte non fossero sufficienti. La polizia è intervenuta per mantenere la calma e garantire che tutti ricevessero il cibo necessario. Fortunatamente, la distribuzione dei pasti ai migranti è poi ripresa in modo regolare senza ulteriori disordini.
Nel frattempo, gli sforzi per trasferire i migranti da Lampedusa verso altre destinazioni continuano, con 900 persone già trasferite e altre pianificate per lasciare l’isola nelle prossime ore. Le autorità stanno cercando di affrontare questa crisi nel modo più rapido ed efficace possibile, ma la situazione rimane estremamente complessa e critica.
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