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Home » L’angolo di don Diego » Papa Francesco parla di giovani, migranti e abusi: sintesi della conferenza stampa del volo di ritorno dalla GMG di Lisbona

Papa Francesco parla di giovani, migranti e abusi: sintesi della conferenza stampa del volo di ritorno dalla GMG di Lisbona

Valentina Alaimo Di Diego Acquisto
8 Agosto 2023
in L’angolo di don Diego
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Che linguaggio chiaro e tagliente quello di Papa Francesco, di ritorno dalla GMG di Lisbona. Durante il volo papale  di ritorno,  Papa Francesco  ha detto di essere rimasto veramente impressionato dalla grande partecipazione di giovani alla XXXVIIIGiornata mondiale  di Lisbona, “la meglio organizzata– ha detto- delle quattro a cui ha preso parte”. Ha confermato, di non avere problemi di vista e ribadito – sentite ! –  “tolleranza zero contro la “peste tremenda”degli abusi sui minori”.

Inoltre  ha parlato di  Marsiglia perché lo preoccupa la questione dei migranti, parlando di “criminale sfruttamento dei profughi” specie nei lager del Nord Africa, che è un cimitero ancora più grande del Mediterraneo. 

Infine ha invitato a  pregare ed ha sottolineato di aver pregato in silenzio la Madonna a Fatima “senza pubblicità”. E che se ha tagliato alcuni discorsi, è stato perché erano lunghi e lui voleva catturare l’attenzione dei giovani, facendo passare l’essenziale del messaggio. Giovani –ha detto – che sono il futuro e che non bisogna giudicare solo da alcune condotte non rispondenti alla morale.

Questi in estrema sintesi, sono stati i  temi principali toccati dal Pontefice nella consueta conferenza stampa sull’aereo che nella serata di ier, domenica 6 agosto lo ha riportato a Roma da Lisbona. Conferenza stampa un po’ più breve del solito, data anche la brevità del volo (poco più di tre ore)……poco più breve rispetto ai suoi, tanti altri viaggi trans-oceanici che lo hanno portato anche ai confini dle mondo…. Ecco qui di seguito una nostra sintesi delle risposte del Papa.

A chi gli chiedeva perché non ha pronunciato la preghiera alla Madonna durante la vista al santuario di Fatima, ha detto: “Ho pregato la Madonna e ho pregato per la pace, ma non ho fatto pubblicità. Dobbiamo continuamente ripetere questa preghiera per la pace. Lei lo aveva chiesto nella I Guerra Mondiale. Non ho fatto pubblicità”.

Quanto poi alla piaga degli abusi, papa Bergoglio ha ricordato di aver ricevuto a Lisbona un gruppo di vittime, dopo il rapporto in cui si parlava di varie migliaia di casi nella Chiesa portoghese. “Abbiamo parlato di questa tremenda peste – ha sottolineato -. L’abuso è come mangiarsi una persona.Parlare con le persone abusate è una esperienza dolorosa. Ma mi fa bene, mi aiuta a farmi carico della questione. E’ un fenomeno grave, grave. Tolleranza zero. E i pastori che non lo hanno fatto, devono farsi carico di questa responsabilità. Esorto che siamo aperti. Ora il processo nella Chiesa portoghese va bene e con serietà – ha aggiunto -. Si sta cercando la realtà. A volte i numeri. Sono al corrente di come vanno le cose” Francesco ha quindi ricordato altri tipi di abusi: nel mondo del lavoro con lo sfruttamento dei bambini, l’abuso delle donne, le menomazioni sessuali della bambine in molti paesi. “Bisogna eliminare – ha detto – la cultura dell’abuso e convertirsi”.

Un linguaggio chiaro e tagliente quello di Papa Francesco…al quale poi è stato chiesto  della  sua salute. “La mia salute va bene. I punti me li hanno tolti, faccio vita normale”..

Più in generale poi  sul taglio dei discorsi…o meglio  di alcuni discorsi dei  giorni precedenti:, ecco che cosa ha detto : “Io quando parlo, tranne che nelle omelie accademiche, questo cerco di farlo, cerco la comunicazione. Anche nella omelie accademiche faccio delle battute per controllare la comunicazione. Con i giovani, i discorsi erano lunghi e ho riassunto i punti essenziali del messaggio, l’idea fondamentale. Io facevo domande e l’eco mi aiutava. I giovani non hanno molto tempo di attenzione. Un’idea, un’immagine e un sentimento, ti possono seguire otto minuti. Nella Evangelii  Gaudium ho scritto un lungo capitolo sulla omelia. Le omelie  (- si tratta delle omelie- o prediche durante la Messa) –a volte sono una tortura. La Chiesa deve convertirsi in questo aspetto della omelia”. 

 Omelia che deve essere…. “breve, chiara, con un messaggio chiaro e affettuoso”.

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