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Home » Editoriali » La sicurezza pubblica e le tradizioni: un bilanciamento necessario

La sicurezza pubblica e le tradizioni: un bilanciamento necessario

4 Luglio 2023
in Editoriali
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La disputa sulla sicurezza e le tradizioni: un confronto tra passato e presente

Negli ultimi tempi, la questione della sicurezza pubblica è diventata un argomento di grande dibattito, alimentato anche da controversie legate alla conservazione delle tradizioni. L’episodio recente in cui la questura ha vietato che venisse baciato il simulacro di San Calogero per ragioni di sicurezza ha acceso un animato confronto tra coloro che vogliono mantenere vive le consuetudini del passato e coloro che riconoscono l’importanza di un maggiore controllo e prevenzione per garantire la sicurezza dell’evento.

Un intervento significativo in questa disputa è stato quello dell’ex sindaco Calogero Sodano, che ha affermato che se si cambia la celebrazione, allora tanto vale abolirla del tutto. Sodano ha invitato il questore a ripristinare la tradizione di sempre e a lasciare la statua al popolo, affermando che non è mai successo nulla di grave in passato. Tuttavia, è fondamentale considerare che i tempi sono cambiati e che l’attenzione alla sicurezza e all’ordine pubblico è notevolmente aumentata rispetto a quanto fosse in passato.

Sodano è stato un protagonista della politica della vecchia repubblica, un periodo in cui le misure di sicurezza per gli eventi pubblici erano meno rigide rispetto ai tempi moderni. È comprensibile che sia legato a una visione nostalgica delle tradizioni e che abbia sperimentato eventi senza incidenti di rilievo durante la celebrazione. Tuttavia, dobbiamo anche considerare che gli eventi recenti, sia a livello nazionale che internazionale, hanno dimostrato l’importanza di adottare misure preventive per garantire la sicurezza di tutti i partecipanti.

Il tema della sicurezza pubblica è complesso e richiede un equilibrio tra la conservazione delle tradizioni e la tutela della vita e dell’incolumità delle persone. È fondamentale che le autorità locali e le forze dell’ordine siano consapevoli delle sfide che si presentano nell’organizzare eventi pubblici e abbiano le risorse necessarie per farlo in modo sicuro. Non possiamo ignorare l’evoluzione della società e le minacce potenziali che possono presentarsi in eventi di massa.

La sicurezza pubblica dovrebbe essere una priorità, ma ciò non significa che dobbiamo abbandonare completamente le nostre tradizioni. D’altronde è noto il legame viscerale tra agrigentini e il loro Santo copratono. Che nonostante la mancanza dei baci, la processione e la folla di fedeli ha mantenuto comunque la sua suggestiva spettacolarità. Come raccontato dalla nostra diretta la prima sera davanti al sagrato. Per chi volesse avvicinarsi alla statua, può farlo durante la settimana all’interno del santuario. È possibile trovare un equilibrio tra le due esigenze. Le autorità locali potrebbero prendere in considerazione l’adozione di misure di sicurezza più stringenti durante l’evento, come l’incremento del personale di sicurezza, l’uso di telecamere di sorveglianza o l’implementazione di controlli di accesso più rigorosi, come di fatto è avvenuto domenica scorsa. Queste misure contribuiscono a garantire la sicurezza dell’evento senza dover rinunciare alle tradizioni che sono care alla comunità.

È importante che la comunità, le autorità locali e le forze dell’ordine si impegnino a lavorare insieme per garantire che le celebrazioni siano sicure e allo stesso tempo rispettino la storia e la cultura del luogo. È possibile modernizzare le tradizioni senza mettere a rischio la sicurezza delle persone. In un mondo in cui i rischi e le minacce sono in continua evoluzione, dobbiamo adattarci e cercare soluzioni che siano accettabili per tutti.

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