La sicurezza e l’ordine pubblico guidano le modifiche alla processione di San Calogero, garantendo una celebrazione responsabile e consapevole VIDEO
Agrigento – L’attesa processione di San Calogero ha dato il via a una spettacolare dimostrazione di fede, con una folla di devoti che si è unita per celebrare questo importante evento religioso. Momenti di tensione però poco prima dell’inizio della processione del simulacro. Almeno quaranta persone, nonostante le precise disposizioni della Questura di lasciare liberi la scalinata e il sagrato, hanno disatteso le prescrizioni. Il rettore del Santuario, don Gerlando Montana Lampo, con in mano il microfono, è uscito dal luogo sacro invitando i fedeli a rispettare le regole sulla sicurezza: “San Calogero non salirà se prima non vi allontanate”. Anche lui è stato inizialmente sommerso dai fischi. C’è stato l’intervento delle forze dell’ordine per effettuare lo sgombero ma in tanti hanno cominciato a protestare con urla di disapprovazione: “Noi da qui non ce ne andiamo”, hanno detto.
Don Gerlando, poi ha trovato una sorta di compromesso ed ha convinto i presenti ad allontanarsi dopo l’uscita del simulacro dalla chiesa. I fedeli sono rimasti lungo la scalinata, e dopo avere visto la statua varcare la soglia del Santuario, hanno lasciato lo spazio spostandosi nell’area soprastante. La polizia ha formato un cordone umano per impedire l’accesso alla zona vietata. Poco prima che San Calogero guadagnasse la scalinata, un neonato è stato spogliato e posizionato sulla sommità della statua per il tradizionale “affidamento” al Santo. La presenza di oltre 80 tammurinara ha reso l’atmosfera ancora più vibrante e coinvolgente ma quest’anno una tradizione radicata è stata modificata per garantire la sicurezza dei partecipanti. Niente baci al simulacro all’uscita del santuario, durante le soste lungo il percorso.






Tuttavia, quest’anno la tradizione ha subito un cambiamento significativo imposto dalla questura per garantire l’ordine e la sicurezza pubblica lungo il percorso. Durante una conferenza stampa tenutasi prima dell’inizio della manifestazione, è stata comunicata la decisione di vietare i baci al simulacro durante le soste lungo il tragitto. Questa decisione è stata presa dalla questura con l’obiettivo primario di assicurare la sicurezza dei partecipanti alla processione.
“La priorità principale è la sicurezza di tutti i partecipanti alla processione di San Calogero”, ha sottolineato il rettore del santuario. “Abbiamo ricevuto disposizioni dalla questura al fine di prevenire il rischio di incidenti e garantire un’adeguata gestione dell’evento”.
La notizia della modifica ha suscitato diverse reazioni tra i fedeli e i residenti della città. Mentre alcuni possono provare dispiacere per il cambiamento delle tradizioni radicate, è fondamentale comprendere che questa decisione è stata presa per motivi di sicurezza e ordine pubblico. Nonostante la modifica apportata alla tradizione, la processione di San Calogero ha continuato ad essere un momento di grande devozione e spiritualità per la comunità di Agrigento. Le celebrazioni sono proseguite come previsto, offrendo l’opportunità ai fedeli di esprimere la loro fede e di unirsi in un momento di comunione.
È importante riconoscere che l’adattamento delle tradizioni è una dimostrazione di responsabilità e di attenzione verso la sicurezza di tutti i partecipanti. La processione di San Calogero, nonostante le modifiche, continua a rappresentare un simbolo di fede e di unità per la comunità di Agrigento.
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