Il tema aeroporto rimane vivo ma del progetto, e soprattutto della sostenibilità, si conosce ancora poco. Dal recente incontro con il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini è venuta fuori la richiesta del territorio, di realizzare uno scalo per sopperire alle carenze infrastrutturali e alla marginalità geografica a cui è relegata la capitale della cultura del 2025, ma anche la necessità che il progetto venga inserito nell’ambito del piano nazionale per gli aeroporti. “Non faccio promesse ma chiederò all’amministratore Delegato di Enav, Pasqualino Monti, di analizzare il vecchio piano aeroportuale nazionale e di aggiornarlo con tempi, costi e flussi al 2023 – affermava Salvini -. Gli chiederò di valutare con i suoi tecnici il Piano aeroportuale nazionale – ha spiegato il vicepremier -. Vi dirò il prima possibile se ad Agrigento potremo venire anche in aereo: non nel 2025, evidentemente”. Per Salvini “l’obiettivo” sarebbe “arrivarci nel 2032”. Il ministro delle Infrastrutture ha quindi assicurato: “Se il progetto ha le gambe per camminare avrà tutto il mio sostegno”. L’incontro con Monti era previsto per lo scorso 30 maggio. Ora dal Comitato pro aeroporto di Agrigento, che nel frattempo ha avviato un azionariato a partecipazione pubblica per costituire la Società Aeroporto Agrigento Valle dei Templi SpA, vogliono conoscere l’esito di quell’incontro. Una delegazione guidata e organizzata dal primo cittadino di Agrigento Francesco Miccichè, di cui farebbe parte Pietro Hamel che da tecnico lavorò al progetto di realizzazione dello scalo in territorio agrigentino, Angelo Principato e Salvatore Burgio, sarebbero pronti a volare a Roma ( ma da Catania o Palermo) per incontrare Salvini. “Ci lavoro da tempo e senza la mia relazione inviata alla direzione generale il 19 novembre 2022 saremmo stati tagliati fuori per altri 15 anni”, dice il primo cittadino di Agrigento.
Il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, nonché vice premier, era intervenuto lo scorso 21 maggio al Palacongressi per un incontro di Confcommercio: ad accoglierlo, il neo prefetto Filippo Romano, il neo questore Emanuele Ricifari e i vertici dell’Arma dei carabinieri Vittorio Stingo e della Guardia di finanza Rocco Lo Pane. Ad accompagnarlo l’eurodeputato Annalisa Tardino. Presente anche il deputato nazionale Lillo Pisano, quello regionale, ex sindaco di Licata, Angelo Cambiano, nonché il sindaco uscente di Ravanusa Carmelo D’Angelo.
E anche per discutere di infrastrutture e aeroporto, al Libero consorzio comunale si è riunita l’assemblea dei sindaci agrigentini convocata dal commissario straordinario, Raffaele Sanzo, su richiesta del sindaco di Palma di Montechiaro, Stefano Castellino. L’assemblea ha deliberato di dare pieno mandato alla commissione infrastrutture affinché si faccia promotrice al ministero per l’individuazione delle analisi delle osservazioni fatte al piano nazionale aeroporti e l’inserimento dell’aeroporto nel Pna definitivo.
Il Piano Nazionale degli Aeroporti è un documento strategico che definisce la visione, gli obiettivi e le linee guida per lo sviluppo del sistema aeroportuale di un paese. E’ possibile che il governo stia lavorando su un nuovo piano nazionale degli aeroporti per affrontare le esigenze e le sfide del settore. Lo scalo di Agrigento avrebbe tra l’altro l’obiettivo di consentire l’AFC lusso di più investitori possibili. Il prezzo per singola azione e’ stato fissato in mille euro. L’adesione e’ aperta a enti pubblici, imprenditori e normali cittadini. Lo spirito che anima i fondatori e’ accorciare le distanze per ogni esigenza dal lavoro, allo studio, salute, turismo, per destinare alle imprese le stesse opportunità del resto d’Italia. Di Recente sulla vicenda si è espresso anche Salvatore Cuffaro: “Coltivo questo sogno da quando ero Presidente della Regione. Sognare aiuta a camminare ed è giusto perseguire questo sogno. Tuttavia – dice il segretario nazionale della Democrazia Cristiana – occorre avere la consapevolezza che si tratta di una battaglia complicata e difficile che necessità soprattutto di sostenibilità economica. Senza il conforto dei numeri – conclude Cuffaro – inutile fare grandi fughe e creare illusioni”.
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