La Procura di Trapani ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di 26 persone coinvolte nell’inchiesta “Concorsopoli”, svolta sul campo dai carabinieri di Alcamo che ipotizza un giro di raccomandazioni nei concorsi pubblici in polizia e vigili del fuoco. Nove mesi fa il blitz portò all’arresto di quattro persone e all’esecuzione di dieci obbligo di dimora. Tra gli indagati anche un vigile del fuoco agrigentino. La prima udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 20 marzo.
Ipotizzato un vero e proprio “sistema” in grado di alterare dietro la corresponsione di denaro, e con la complicità di ulteriori soggetti per lo più sindacalisti, la regolarità di alcuni concorsi pubblici. Quelli finiti nel mirino della magistratura sono quello per titoli ed esami, a 250 posti nella qualifica di vigile del fuoco nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco; quello del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile; del concorso pubblico a 1148 posti nella qualifica di Agente della Polizia di Stato e, infine, del concorso pubblico a 197 posti nella qualifica di Agente della Polizia Penitenziaria.
L’attività investigativa comincia già nel 2017, fino al maggio del 2019. Nel corso di una perquisizione domiciliare a carico di uno degli indagati, è stata rinvenuta, all’interno del garage nascosta sotto alcune uniformi, una busta gialla con all’interno denaro contante per circa 7.200 euro, e un foglio di carta denominato “Elenco discenti (Pipitone)”, costituente una sorta di promemoria, con accanto a ciascun nominativo gli importi di denaro versati dagli stessi.
Fra i nominativi che compaiono nel foglio (risultati poi tutti idonei all’ingresso nella fila del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco) anche quello del Vigile del fuoco agrigentino ma, a differenza degli altri, senza alcuna cifra di riferimento.
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