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Home » L’angolo di don Diego » A Favara il centenario del Monumento dei caduti

A Favara il centenario del Monumento dei caduti

Valentina Alaimo Di Diego Acquisto
29 Maggio 2022
in L’angolo di don Diego
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Credo proprio che per non fare passare inosservata una ricorrenza così significativa, come quella del centenario del Monumento dei caduti a Favara, non si potesse pensare ad un’iniziativa migliore. Iniziativa che è stata pensata, proposta ed in parte organizzata dall’Associazione Culturale  Penna Sottile, non nuova a preziose iniziative di  grande caratura valoriale,  a cui ben volentieri si sono uniti altri Enti pubblici e non.  E la proposta, diventata man mano concreta iniziativa profondamente condivisa e quindi al meglio realizzata,  è stata quella di concedere la cittadinanza onoraria  al “milite ignoto”. Un segno tangibile e duraturo nel tempo per    rendere onore,  mostrare affetto e gratitudine ai caduti di tutte le guerre.

Caduti in guerra, che hanno eroicamente sacrificato la loro vita per la difesa o la gloria e soprattutto la liberà della patria. Ideale che sono stati chiamati a difendere, combattendo, sacrificando la loro vita, a prescindere talvolta, magari in alcuni casi,  anche dalle loro personali convinzioni, secondo la logica, sempre insensata,  della guerra. La ricorrenza del centenario del Monumento che a tutti i non pochi  caduti favaresi cento anni fa è stato innalzato nella pazza principale della Città, specie  nel periodo che stiamo vivendo, mentre sulla TV scorrono le terribili immagini della guerra incorso tra Russia ed Ucraina,   hanno  richiamato tutti  al grande valore della pace. La guerra  produce sempre e comunque  morte e distruzione.

Così come ebbe ad ammonire, purtroppo invano,  il grande Pontefice Pio XII, nell’appello del 24 agosto 1939: “Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra”. La guerra poi iniziata in Europa il 1° settembre successivo, con l’invasione della polonia a parte della Germania nazista e frutto dell’accordo russo-tedesco dei due dittatori Stalin ed Hitler,  a cui nel giugno del 1940  si unirà l’Italia fascista di Mussolini, sappiamo bene tutti quale mostruosa catastrofe soprattutto umana ha provocato, oltre alle incredibili distruzioni. Dopo i tanti  caduti nella prima guerra mondiale del 1915-18 il Monumento innalzato a Favara nel 1922 ha poi dovuto aggiungere i numerosi caduti della seconda guerra mondiale 1940-1945. Anni terribili, soprattutto dall’8 settembre 1943 al 9 maggio 1945, quando l’Italia, ripudiando l’alleanza con la Germania di Hitler, passava dalla parte delle forze anglo-americane, ed in Italia le forze partigiane dei vari Partiti che uscivano dalla clandestinità e  fedeli al nuovo governo legittimo, dovevano confrontarsi con le forze fasciste rimaste fedeli a Mussolini che aveva  costituito la cosiddetta Repubblica Sociale di Salò, sotto la protezione  di Hitler. Una sanguinosa ed incredibile guerra civile che tante lacrime e tanto sangue fratricida ha fatto versare, per  la conquista della liberà repubblicana, così come deciso nel Referendum popolare ed istituzionale del 2 giugno 1946. Il Monumento ai Caduti  vuole ricordare tutti i caduti, tutti,  nessuno escluso, in un momento   di grande confusione, quando, tra il 1943-1945,  era  più facile magari trovarsi dalla parte sbagliata, creduta in buona fede giusta. E proprio per questo il Monumento è anche un Ammonimento a tutelare e rafforzare sempre, nel dialogo e nel confronto libero e  coraggioso delle posizioni il prezioso valore della Pace


Diego Acquisto
La ricorrenza del centenario del Monumento che a tutti i non pochi caduti favaresi cento anni fa è stato innalzato nella pazza principale della Città, specie nel periodo che stiamo vivendo, mentre sulla TV scorrono le terribili immagini della guerra incorso tra Russia ed Ucraina, hanno richiamato tutti al grande valore della pace. La guerra produce sempre e comunque morte e distruzione.

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