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Home » L’angolo di don Diego » A Favara un politica che non si rassegna, con il rischio di trascurare i problemi

A Favara un politica che non si rassegna, con il rischio di trascurare i problemi

Valentina Alaimo Di Diego Acquisto
15 Novembre 2021
in L’angolo di don Diego
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A Favara un politica che non si rassegna, con il rischio di trascurare i problemi.

Ci pare proprio questa l’interpretazione più esatta  del  primo intervento politico da parte del dott. Montaperto, leader autorevole e  ufficialmente riconosciuto di gran parte delle forze di centro- destra, che, in buona fede,   subito dopo l’elezione del Presidente e del vice presidente del nuovo Consiglio Comunale di Favara, ha sentito essere suo dovere rivolgere un invito a tutta la stampa, per invitarla a mettere in evidenza che la sinistra, nella votazione appena conclusa,  aveva sostenuto come presidente e vice presidente due candidati del centro-destra.

Erano , infatti,  appena risultati eletti Miriam Mignemi  – (nella foto al centro, con Sorce alla sua destra ed il  sindaco Palumbo alla sua sinsitra) –  come presidente del Consiglio Comunale della Lista “Diventerà bellissima” (una delle sette liste a sostegno di Montaperto Sindaco) ed  Ignazio Sorce, della lista “Azzurri per Favara” (una delle cinque liste a sostegno di Peppe Infurna Sindaco)  come  vice presidente.

Entrambi, Mignemi e Sorce,  con 12 voti, contro una scheda bianca ed 11 voti per Montaperto.

La bagarre che si è scatenata sui social, dopo l’appello di Montaperto,  appare veramente incredibile e quasi surreale. Si rimprovera anche  ai Consiglieri Comunali, addirittura,  che non possono comportarsi come “cani sciolti”,  rivendicando libertà di scelta senza attenersi alle direttive del Partito di appartenenza;  i consiglieri di sinistra nella loro piena autonomia, si sono scelti un presidente di destra. Mentre ai tre Consiglieri di sinistra, si rimprovera  di avere fatto confluire i loro voti su un presidente di destra. Non solo ! C’è qualcuno, che magari partendo da sinistra, nel suo percorso ha fatto divesri passaggi, magari sino ad ricopripre la catica di cordinatore locale nel Movimento per l’Aautonomia  (MPA) di Lombardo, e magri avere assaporato un certo trionfo sulle spalle di  un deputato berlusoniano-alfaniamo, ed infine del NCD,  che adesso denuncia  un chiaro accordo politico tra il sindaco Palumbo (già segretario provinciale di Rifondazione Comunista) e quella destra giustamente attaccata durante la recente campagna elettorale.

Credo che bastino  solo queste rilevazioni,  per capire come, di tutto quello che è avvenuto, nel segreto dell’urna, prima il 10 -11 ottobre e poi il 24-25 u.s col ballottaggio, non è stato capito molto, o forse davvero capito, se si deve escludere, come io penso,  la deliberata volontà di non volere capire.

Inutile spiegare che l’elezione del presidente e del vice presidente del Consiglio Comunale, non solo è  una scelta di esclusiva competenza dei consiglieri comunali, ma che si tratta anche di ruoli istituzionali di rappresentanza, nettamente distinti dai ruoli politici che spettano alla  giunta, composta dal Sindaco (al quale la legge affida tutto il potere esecutivo) e – come dice la legge –  anche dagli Assessori da Lui scelti. Assessori che comunque in prima nomina sono stati  sottoposti alla valutazione popolare, perché proposti prima del ballottaggio.

Il Consiglio Comunale ha il dovere di indirizzare  e controllare l’azione esecutiva dell’amministrazione comunale.

Davvero fuori posto, almeno per il  momento, parlare di una  maggioranza trasversale a sostegno della Giunta, che in consiglio può contare solo sull’appoggio politico di tre componenti.

Insomma non bisogna rifiutarsi di capire che a Favara si è stanchi ! stanchi della cosiddetta politica, efficacemente definita  “Politica del BABBIU”, ma urge un ritorno al vero impegno politico, per il quale un contributo notevole può darlo anche la DSC (Dottrina Sociale della Chiesa). Che razionalmente elaborata,  specie per i problemi sociali sul tappeto,  potrebbe  risultare risolutiva; e comunque, senza distinzione alcuna, viene proposta ed  offerta  tutti:  cattolici e non, cristiani e non, credenti e non…..

I FAVARESI, con  la schiena diritta, quelli che sono andati a votare anche al ballottaggio, – (viene proprio da dire) – in un sussulto di sacrosanta indignazione,  questo hanno voluto dire a tutti che ormai  tutto questo deve essere messo alle spalle.

Adesso  al primo posto solo la cruda realtà dei problemi da risolvere. Solo i problemi,    per tornare alla normalità. Concentrandovi solamente insomma  sui problemi reali da risolvere.

Poi , magari, solo dopo,  potrà anche  ragionevolmente, sempre nel reciproco rispetto,    parlare di  destra, sinistra, centro… e magari giustificabili varianti.

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