Promettevano posti di lavoro alle Poste, in cambio di cospicue somme di denaro. Un riberese, già dipendente delle Poste attualmente sospeso, la moglie, anche lei del posto, residenti a Caltabellotta, e una cittadina di origine polacche, sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Sciacca, unitamente al personale dell’Arma, della Guardia di finanza e della polizia di Stato della sezione di Polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Sciacca, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alle truffe. L’uomo è finito in carcere, mentre le due donne poste ai domiciliari.
I particolari dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa, che si è tenuta nei locali del Comando provinciale Carabinieri di Agrigento, alla presenza del tenente colonnello Roberto Vergato, comandante della Compagnia di Sciacca. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore capo di Sciacca, Roberta Buzzolani, e dal sostituto Michele Marrone. Le indagini sono durate dallo scorso ottobre fino a questo mese.
Sei le vittime accertate, tutte del palermitano, che avevano già versato complessivamente 45mila euro. I tre indagati avrebbero approfittato del loro stato di necessità, essendo tutti alla disperata ricerca di un lavoro. L’adescamento delle vittime, dai 40 ai 60 anni, infatti, avveniva nei modi più disparati, soprattutto con il passaparola.
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