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Home » note ufficiali » La Uila Uil sul piede di guerra contro il Governo Draghi sul decreto Sostegni

La Uila Uil sul piede di guerra contro il Governo Draghi sul decreto Sostegni

25 Marzo 2021
in note ufficiali
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La Uila Uil sul piede di guerra contro il Governo Draghi sul decreto Sostegni. Si preannuncia una primavera di fuoco tanto che già il 31 marzo si terrà un sit in di protesta dinanzi al Senato e il 10 aprile dinanzi alle prefetture di tutta la Penisola.Alla battaglia di Uila, Fai Cisl e  Flai Cgil, ha aderito la Uila di Agrigento che appoggia in toto le dischiarazioni critiche del segretario nazionale della Uila, Stefano Mantegazza.“Anche noi speravamo in qualcosa di meglio sul decreto Sostegni per la categoria – dice il segretario generale della Uil agrigentina Gero Acquisto e il responsabile provinciale della Uila agrigentina, Giovanni D’Angelo – Dobbiamo invece prendere atto di una falsa partenza del governo Draghi. E’ una brutta fotocopia di quello precedente del governo Conte, con la triste aggiunta di un condono fiscale che, più che un condono, è una mancia agli evasori di tasse non pagate che nulla hanno a che vedere con il Covid”.“Anche sul fronte agricolo – continuano Acquisto e D’Angelo – le disuguaglianze preesistenti sono tutte confermate: benvenuto al bonus per gli stagionali del turismo ma manca quello per i lavoratori impegnati negli agriturismi o nel florovivaismo; c’è il bonus per chi incassetta arance ma solo se è dipendente stagionale di una azienda commerciale e non se lavora in una cooperativa agricola. Il governo, poi, riconosce lo stato di crisi delle aziende agricole e le sostiene con la decontribuzione e i ristori sulle perdite di fatturato ma non si pone il problema di 900.000 stagionali, di cui gran parte in Sicilia e nell’agrigentino in particolare, che in quelle aziende lavorano e che hanno perso milioni di giornate di lavoro. Tutto ciò non è più accettabile, i lavoratori agricoli sono stufi di queste ingiustizie e sono pronti a mettere in atto tutte le azioni utili a cancellare diseguaglianze inaccettabili”.

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