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Home » Politica » Verso il ballottaggio: Miccichè chiude apparentamenti, Firetto no

Verso il ballottaggio: Miccichè chiude apparentamenti, Firetto no

Redazione Di Domenico Vecchio
12 Ottobre 2020
in Politica, speciale elezioni
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Domenica frenetica per le compagini di Miccichè e Firetto. Entro le 14 di oggi bisogna presentare eventuali apparentamenti e confermare o cambiare gli assessori designati al primo turno. Da quello che si apprende Franco Miccichè ha chiuso gli apparentamenti, ricompattando i partiti del centro destra che a primo turno si erano divisi tra Zambuto e Catalano. Calogero Firetto invece lascia invariato il cartello iniziale.

Da una parte la “lepre”, Franco Miccichè, dall’altra il sindaco uscente Calogero Firetto a cui rimangono meno di 5 giorni per provare a ribaltare il risultato del primo turno. Al via quindi i tempi supplementari di una sfida che avrà il suo epilogo con il voto di domenica e lunedì. Sarà sufficiente una sola preferenza in più del competitor per essere eletti.

E’ Franco Miccichè, questa volta,  a partire con i favori del pronostico, forte del 36,68%, ovvero 11.564 voti del primo turno. Il sindaco uscente Lillo Firetto che ha totalizzato il 27,95%, ovvero il risultato di 8.813 preferenze, insegue. 

Per vincere la partita, entrambi hanno facoltà di chiudere accordi con i partiti a sostegno degli altri candidati. 

Logica politica vuole che i partiti di centrodestra, come DiventeràBellissima di Nello Musumeci convoglino su Franco Miccichè, che al primo turno è stato sostenuto da 3 liste civiche e da Vox. Pertanto appare certo ma bisognerà aspettare l’ufficialità l’accordo con Forza Italia, Diventerà bellissima e Fratelli d’Italia.

Con questa scelta  la lista Cambiamo Rotta perderebbe i consiglieri: Flavia Contino, Roberto Battaglia e Michele Mallia.

Mentre Uniti per la Città perderebbe: Ilaria Settembrino  e Giordana Miccichè.

La lista Facciamo squadra perderebbe Luca Campione.


Calogero Firetto continua con il civismo. In caso di sconfitta perderebbe Tanja Castronovo, della lista Andiamo Avanti che però è stata designata anche assessore in prima battuta, mentre la Lista Buongiorno Agrigento dovrà rinunciare a Luigi Di Rosa e Francesco Picone. La Lista Rinasce Agrigento perderebbe Sergio Bruno. In tutto i consiglieri eletti sarebbero 9.

Miccichè e Firetto guardano quindi con attenzione il dato degli altri candidati sindaci.  Marco Zambuto 17,19% (5.421); Daniela Catalano 10,04% (3.164); Marcella Carlisi 4,70% (1.482); Angela Galvano 3,44% (1.083).

La questione più volte discussa in occasione di ballottaggi, però riguarda di più l’assegnazione dei seggi. La giurisprudenza ha stabilito che i seggi nelle elezioni amministrative vengano assegnati sulla base dei risultati ottenuti con il ballottaggio, laddove non ci sia stata un’elezione al primo turno. Non è quindi possibile ripartire i seggi solo sulla base dei voti delle liste e dei gruppi di liste del primo turno, ma si dovranno necessariamente  considerare anche i risultati del ballottaggio. Secondo il Consiglio di Stato, in sostanza, si deve tener conto del ballottaggio anche per la composizione dei consigli, perché il gruppo delle liste collegate al candidato vincente può avere diritto al premio di maggioranza.

Ecco perchè il tema degli appartamenti tiene banco in queste ore.

Segue la questione legata agli assessori designati. Entrambi gli sfidanti hanno facoltà di modificare o confermare quanto indicato al primo turno. 

Sembra non intenzionato ad apportare modifiche Miccichè che in prima battuta ha indicato il filosofo Diego Fusaro, il consigliere Marco Vullo (risultato più votato), il presidente dimissionario di Confcommercio Francesco Picarella, il cardiologo Giovanni Vaccaro, il commercialista Aurelio Trupia e l’ingegnere Gerlando Principato.

Potrebbe essere costretto a rivoluzionare la sua squadra invece Calogero Firetto che in virtù dei risultati delle liste, per tenere alte le motivazioni dei sui sostenitori potrebbe mettere in giunta i candidati consiglieri più votati ma non sicuri di essere eletti. In prima battuta gli assessori designati dal sindaco uscente Calogero Firetto, sono stati: Giorgia Iacolino, Tanja Castronovo, Giandomenico Vivacqua (docente universitario, intellettuale, sempre vicino alle politiche di sinistra), Antonio Sutti e Giorgio Bongiorno (studente, neo diplomato). Se dovesse seguire la logica dei numeri, potrebbe confermare la quota rosa, rappresentata da Iacolino e Castronovo, Vivacqua che rappresenta invece un elettorato del PD e sostituire gli altri tre con candidati che si sono spesi in prima persona in campagna elettorale. 

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