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Home » Editoriali » Candidati sindaci ai nastri di partenza ed è sfida tra amministratori

Candidati sindaci ai nastri di partenza ed è sfida tra amministratori

Redazione Di Domenico Vecchio
31 Agosto 2020
in Editoriali, Politica, speciale elezioni
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Le candidature a sindaco di Agrigento sembrano oramai delineate e pronte per avviarsi verso i nastri di partenza. In corsa sono tutti amministratori, tra sindaci, ex sindaci, presidente del consiglio comunale e consiglieri comunali.

Una ricorrenza che dovrebbe sollecitare un dibattito ampio per un confronto programmatico che può rappresentare una grande opportunità per definire le strategie di sviluppo del territorio.

Agrigento è una città dal grande passato, e anche se il presente appare in chiaroscuro – con tratti positivi ma anche problematici – gode però di una capacità di lavoro e di impresa che la può far tornare a crescere. Infatti, senza indulgere all’enfasi, si può riconoscere che rappresenta un laboratorio di molteplici e promettenti  risorse che, opportunamente liberate, sostenute e valorizzate, possono costituire una riserva di energie spendibili per sciogliere nodi, raccogliere sfide, immaginare soluzioni nuove, promuovere la qualità umana e civile della nostra società.

La città è ancora capace di aprirsi al suo futuro con fiducia e coraggio, come dimostra lo spirito di resilienza di tanti operatori economici che stanno reagendo ad una crisi endemica aggravata anche dalle conseguenze del Covid-19. Tuttavia, la possibilità di ripresa dipende molto dalla politica e da come i suoi gruppi dirigenti riusciranno ad organizzare la speranza di un futuro migliore.

La ricandidatura del sindaco uscente si  muove sui binari di una richiesta di conferma rispetto ad un cambiamento che viene più evocato che praticato, anche se non si può dubitare del fatto che la città ha recuperato una cifra culturale diversa rispetto al recente passato.

A Lillo Firetto si contrappone un ex sindaco che punta su appelli di tipo nostalgico per un passato che non contempla solo luci. Ma Marco Zambuto si fa forte del suo appeal sui concittadini e sulle sue indubbie doti di raccoglitore di consensi con i suoi appelli emozionali.

Un ex assessore di Firetto si aggiunge alla lotta per conquistare Palazzo dei Giganti, si tratta di Franco Miccichè, stimato professionista con alle spalle personaggi molto in vista della politica locale che daranno certamente un contributo notevole alle liste di supporto ma bisognerà vedere quanti voti riusciranno a fare arrivare al candidato sindaco.

Una quarta candidatura è quella della presidente del Consiglio Comunale, Daniela Catalano, che ha trovato come sponsor la Lega e Fratelli d’Italia, due formazioni di sicuro peso a livello nazionale ma che a livello locale sono ancora un’incognita rispetto alla capacità di acquisire consensi utilizzando la carta relativa alla gestione dei migranti.

Un’altra candidature è quella del Movimento 5 stelle che propone il consigliere comunale Marcella Carlisi che si propone come simbolo del nuovo rinnovamento ma che si ritrova alle spalle una formazione politica che non sembra godere del vento a favore come qualche anno fa.

La sinistra propone Angela Galvano, che tenuto conto dei rapporti di forza in città sembra più una candidatura di bandiera per riunire quei settori che rimangono ancora fedeli ad una visione che si contrappone alle politiche di una destra non particolarmente attenta alle emergenze sociali.

Nelle settimane che seguono, la sfida del governo locale sarà quella di confrontarsi con la diffusa domanda di partecipazione che proviene da ampi strati di popolazione. Una domanda non più rituale, non più espressa nelle forme tradizionali. Per evitare che queste istanze siano facile preda della strumentalizzazione, i candidati e le forze di intermediazione sociale devono sapersi dotare di strumenti nuovi e più flessibili in grado di garantire una partecipazione che non sia più espressa una volta ogni cinque anni attraverso il voto, ma che sia capace di coinvolgere le comunità nelle scelte più importanti e strategiche di trasformazione del territorio, attraverso percorsi di graduale presa di coscienza delle questioni, dei problemi, dei limiti e delle opportunità che stanno dietro ad un progetto di futuro.

I candidati alla poltrona di primo cittadino di Agrigento dovranno essere capaci di misurarsi anche su questo.

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