Da Palermo ad Agrigento si dà il via all’iniziativa “Spesa Sospesa” e voucher alimentari rivolti alle famiglie messe in ginocchio dall’emergenza coronavirus.
L’idea condivisa dalla maggior parte dei comuni dell’isola siciliana nasce a seguito degli assalti al supermercato e delle rivolte sociali messe in atto in questi giorni, da parte di un gruppo di persone (vedi episodio Lidl Palermo) che è sfuggito al pagamento della spesa, perchè impossibilitato a sostenerne i costi.
E mentre nel caso specifico il sindaco Leoluca Orlando minimizza, dicendo che si tratta dell’iniziativa di “un gruppetto di persone abituate a seminare disagio in città”, si fa sempre più strada l’ipotesi che in dietro questo accaduto, “apparentemente isolato” ci sia un reale e percepibile problema di difficoltà economica.
Sono moltissime le persone che hanno lavori precari e in nero. Ed è a moltissime di queste, che stamattina proprio Papa Francesco, dalla cappella di Santa Marta, ha rivolto loro parole di sostegno: «In questi giorni, in alcune parti del mondo – ha detto il pontefice – si sono evidenziate alcune conseguenze della pandemia. Una di queste è la fame. Si comincia a vedere gente che ha fame perché non può lavorare, perché non aveva un lavoro fisso e per tante circostanze. Si comincia già a vedere il dopo, quello che avverrà più tardi, ma incomincia adesso. Preghiamo per le famiglie che cominciano a sentire il bisogno a causa della pandemia».
Parole di preoccupazione sono anche state espresse dal ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, il quale ha dichiarato alla stampa: “Ho paura – dice – che le preoccupazioni che stanno attraversando larghe fasce della popolazione per la salute, il reddito, il futuro con il perdurare della crisi si trasformino in rabbia e odio. Ci sono aree sociali e territoriali fragili ed esposte a qualsiasi avventura. Il bilancio pubblico si deve prendere cura dell’intero tessuto sociale. E lo deve fare adesso”.
E prosegue: “Occorre liquidità anche per le famiglie, per chi ha perso il lavoro e non ha tutele“. Per il ministro Provenzano “è a loro che va esteso il reddito di cittadinanza va esteso. Viviamo giorni in cui per stato di necessità molte libertà sono compresse. Per ritrovarle dopo, dobbiamo affrontare le disuguaglianze anche nel momento dell’emergenza. Siamo entrati in questa crisi essendo già il Paese più diseguale d’Europa”.
Da qui l’iniziativa dei comuni siciliani di lanciare iniziative a sostegno delle famiglie in difficoltà.
A Palermo dei 50 mila i cittadini attualmente senza reddito, 2500 sono quelli che hanno fatto richiesta al Banco Alimentare e alla Caritas diocesana, per poter ricevere un aiuto.
Oltre al capoluogo siciliano figurano: Cefalù (Pa), dove il comune, insieme alla disponibilità di alcuni centri commerciali , ha promosso una spesa solidale per le famiglie in difficoltà. I clienti possono acquistare prodotti che vengono raccolti e consegnati ai servizi sociali del Comune e dopodiché sarà il comune a distribuirlo ai più bisognosi sulla base delle maggiori necessità. La stessa iniziativa è stata imitata dal Comune di Realmonte in collaborazioni con le imprese, i privati, le istituzioni e il Banco di Solidarietà “Don Luigi Giussani”, da oltre 15 anni impegnato in iniziative solidali a sostegno della cittadinanza.
Ad Agrigento il sindaco Lillo Firetto, oltre ad omaggiare l’impegno dei volontari tanti volontari di associazioni e della Caritas che in questi giorni stanno aiutando le famiglie più in difficoltà distribuendo alimenti e beni di prima necessità, ha fornito alla cittadinanza i contatti del C.O.C. (Centro Operativo Comunale), al quale potere chiedere informazioni o avanzare richieste d’aiuto e ha lanciato una raccolta fondi da destinare alla onlus dei volontari di strada per la distribuzione della spesa ai più bisognosi, ritirabile nei supermercati aderenti di Agrigento.
Anche a Canicattì il sindaco Ettore Di Ventura con deliberazione approvata ieri nella seduta di Giunta Municipale in Teleconferenza – ha previsto nuove misure a sostegno delle famiglie prive di ogni tipo di reddito e/o fonte di sostentamento. E ha assegnato al responsabile C.O.C (Centro Operativo Comunale) di distribuire per l’emergenza Sanitaria, 17.000 euro per voucher alimentari da destinare a quei cittadini che versano in gravi situazione economiche e che sono state ulteriormente aggravate da questa epidemia. Nell’atto è prevista pure l’attivazione delle procedure per l’apertura di un conto corrente bancario o postale con causale “Fondo di solidarietà COVID-19 Comune di Canicattì”. ”
Per ognuno di questi primi cittadini vale un unico e solidale motto: “UNITI CE LA FAREMO”.
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