Il procuratore generale ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado, con la confisca dei beni di Daniele Rampello, 52 anni, di Raffadali, indiscusso “dominus” di un sodalizio per l’ottenimento di fasulle pensioni d’invalidità, e lui stesso falso invalido, come lo erano i tanti “furbetti” beneficiari della legge 104, oltre a medici e impiegati della Pubblica Amministrazione, caduti nella rete della Procura della Repubblica e della Digos di Agrigento, nell’oramai nota operazione “La carica delle 104”.
Beni che, alla fine dello scorso luglio, erano stati confiscati dai giudici della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento, dietro dell’allora questore di Agrigento Maurizio Auriemma. I difensori, gli avvocati Daniele Re e Aldo Virone, discuteranno l’8 luglio scorso.
Il processo è in corso davanti alla quinta sezione della Corte di Appello di Palermo. A rivolgersi ai magistrati d’appello è stato proprio Daniele Rampello, chiedendo la restituzione del patrimonio. La confisca riguarda numerosi immobili, vetture, rapporti finanziari e impianti di produzione di energia rinnovabile, del valore complessivo di circa 2 milioni e 500 mila euro, di proprietà o nella disponibilità del raffadalese,
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
