La presidenza CEI fa sapere di aver preso delle disposizioni importanti in materia di emergenza sanitaria. In riferimento anche alle disposizioni della CESi, per salvaguardare i fedeli dal contagio del coronavirus – si legge nel comunicato diffuso stamani anche all’Arcidiocesi di Agrigento – in via prudenziale si danno le disposizioni indicate qui di seguito:
- si ometta il rito dello scambio della pace
- la comunione si distribuisca esclusivamente sulla mano e al calice beva soltanto il presidente
- le acquasantiere siano svuotate
“Davanti al diffondersi del Coronavirus, alla notizia dei primi decessi, alla necessità di tutelare la salute pubblica, arginando il più possibile il pericolo del contagio, in questi giorni – e in queste ore – si susseguono richieste relative a linee comuni anche per le nostre comunità ecclesiali.
Come Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana – si legge – avvertiamo il dovere di una piena collaborazione con le competenti Autorità dello Stato e delle Regioni per contenere il rischio epidemico: la disponibilità, al riguardo, intende essere massima, nella ricezione delle disposizioni emanate.
In riferimento poi all’Omelia di Papa Francesco di ieri , sottolinea la presidenza CEI : “Come chiesa che vive in Italia, rinnoviamo quotidianamente la preghiera elevata ieri a Bari, nella celebrazione eucaristica presieduta dal Santo Padre a conclusione dell’incontro del Mediterraneo: preghiera di vicinanza a quanti sono colpiti dal virus e ai loro familiari; preghiera per medici e infermieri delle strutture sanitarie, chiamati ad affrontare in frontiera questa fase emergenziale; preghiera per chi ha la responsabilità di adottare misure precauzionali e restrittive. “Ci impegniamo- conclude la CEI – a fare la nostra parte per ridurre smarrimenti e paure, che spingerebbero a una sterile chiusura: questo è il tempo in cui ritrovare motivi di realismo, di fiducia e di speranza, che consentano di affrontare insieme questa difficile situazione”.
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