Imu e Tari, contestati gli importi On line le richieste per la verifica «Quella vasca con idromassaggio va demolita»
Bollette pazze ma con la possibilità di potere essere riviste. Il Comune di Agrigento “batte cassa” e cerca di recuperare, questa volta, addirittura 2 anni di presunti tributi evasi.
Sono stati recapitati, da parte del Comune di Agrigento, ben 11 mila avvisi di accertamento su Imu e Tari 2015 e 12 mila accertamenti per la Tari 2014. Il Municipio di Agrigento, fra solleciti ed avvisi di accertamento, sta cercando di recuperare quanto fino ad ora non ha incassato. Un’autentica “guerra” contro l’evasione fiscale che va in parallelo con il tentativo di far tornare a «respirare» le casse comunali. Casse che hanno rischiato il dissesto finanziario.
Ma in molti casi, così come è stato lamentato dai cittadini che si sono visti recapitare a casa le cartelle esattoriali, le cifre sono errate oppure si tratta di importi già versati.
A questo punto l’Ente ha dato la possibilità, attraverso i propri uffici finanziari, ai cittadini di poter dimostrare che hanno già pagato in toto o in parte le somme richieste e di sgravare gli importi. Tutto questo attraverso un sistema semplice: basta cliccare sul sito del Comune, chiedere un appuntamento con gli impiegati dell’ufficio tributi e recarsi materialmente nei locali del municipio con tutta la documentazione attestante i versamenti effettuati.
Il sindaco Lillo Firetto, intervenuto sulla vicenda chiarisce: «Quando le bollette sono pazze c’è un ufficio che le fa diventare buone. Se ci sono da fare degli annullamenti li fanno. Non è un ufficio che si muove con le pazzie. E’ abbastanza performante, prossimo al cittadino. Quindi mi sento di dire ai cittadini: ci potranno essere magari dei fastidi nel momento in cui ti arriva una bolletta che non è consona. Però l’ufficio è pronto per stare accanto al cittadino».
«Tante letterine, in questo momento, stanno volando non solo ad Agrigento ma in tutta Italia e anche all’estero – dice il consigliere del Movimento Cinque stelle, Marcella Carlisi – portando dentro errori che i contribuenti geograficamente lontani dimostreranno con più fatica. Per i cittadini che vivono ad Agrigento sarà più facile recarsi a contestare le somme richieste negli uffici comunali o alla Srr anche se molti saranno costretti a rinunciare ad andare a lavoro e qualcuno pagherà il balzello iniquo se si tratta di poche decine di euro, pur di evitare la scocciatura della giornata persa». Carlisi suggerisce di «prenotare un appuntamento presso gli uffici comunali telefonando oppure collegandosi all’apposito sito: trovate i riferimenti nella lettera che vi è arrivata, prima che si superi il limite dei 60 giorni altrimenti seguite la procedura dell’istanza di reclamo o mediazione. Già molte bollette sono state annullate. Si tratta di pagamenti effettuati e non registrati per presunti disallineamenti del sistema, Imu 2014 per prime case per le quali era stata abolita, bollette doppie o arrivate a nuclei familiari che in quelle date nemmeno esistevano».
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