Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Fulvia Veneziano, accogliendo le istanze dell’avvocato Eduardo Cirino, ha assolto un agrigentino G.D., imputato di furto aggravato di acqua pubblica con violenza e minaccia sulle cose, rappresentata dalla deviazione dell’impianto idrico esterno in proprio favore, mediante l’allaccio diretto alla condotta di derivazione gestita da “Girgenti Acque S.p.A.”, appropriandosi nel tempo di una quantità imprecisata di acqua pubblica. I fatti venivano contestati all’imputato da un accertamento condotto da operatori del gestore nell’edificio condominiale i quali riscontravano alcuni immobili sprovvisti di contatore e relativo contratto.
Il legale difensore, durante l’istruttoria dibattimentale, ha prodotto documentazione, accompagnata da fotografie, che ha fatto emergere che l’imputato non aveva mai prelevato acqua dall’immobile in questione, poichè disabitato ed adibito a deposito masserizie, dimostrando inoltre, che l’immobile adiacente anch’esso di sua proprietà, risultava provvisto di regolare contratto idrico. Al termine dell’istruttoria dibattimentale il Pubblico ministero chiedeva affermarsi la penale responsabilità dell’imputato e la condanna alla pena di 4 mesi di reclusione e 500 euro di ammenda. Il Tribunale di Agrigento ha assolto l’imputato perchè “il fatto non sussiste”.
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