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Home » Porto Empedocle » Buco al Comune, dopo Firetto continuano gli interrogatori

Buco al Comune, dopo Firetto continuano gli interrogatori

26 Settembre 2018
in Porto Empedocle
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L’ex sindaco di Porto Empedocle è stato ascoltato dai pm per due ore. Poi è stata la volta di Alesci che ha chiesto un rinvio dell’interrogatorio

Oltre due ore davanti ai magistrati. Il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, è arrivato in Procura attorno alle 16,45, un quarto d’ora prima dell’orario fissato per il suo interrogatorio davanti ai pubblici ministeri Simona Faga e Chiara Bisso che gli contestano tre ipotesi di falso relative alla stesura del bilancio del Comune di Porto Empedocle che ha amministrato per due mandati. Firetto si è presentato in Procura insieme al suo difensore di fiducia, l’avvocato Angelo Farruggia, e ha risposto per oltre due ore alle domande che gli sono state formulate dai pubblici ministeri, fornendo la sua versione e tentando di giustificare le contestazioni che gli vengono mosse.

«Ha risposto serenamente ai magistrati – ha detto Farruggia – e confidiamo in un esito positivo del procedimento».

Nessuna dichiarazione, invece, da parte di Firetto, che aveva commentato la vicenda dopo avere ricevuto l’avviso di garanzia, dando per primo la notizia e dicendosi «sereno e certo della correttezza e trasparenza del mio operato».

Il verbale di interrogatorio, come scrive il Giornale di Sicilia, al quale ha partecipato anche il tenente colonnello della Guardia di Finanza, Fabio Sava, è stato secretato. A Firetto, all’ex dirigente dei servizi finanziari del Comune, Salvatore Alesci, e a sei revisori dei conti che si sono alternati dal 2012 al 2014, viene contestato di avere alterato i bilanci, facendo risultare che le misure compensative dell’Enel per il rigassificatore, peraltro mai realizzato, fossero superiori a quelle effettivamente erogate. In questo modo, sostiene l’accusa, avrebbero occultato un buco di 3 milioni di euro ed evitato le sanzioni previste per i Comuni che non rispettano il Patto di stabilità. Attorno alle 19,15, in un palazzo di giustizia ormai deserto, il sindaco è uscito ed è andato via.

Dopo Firetto, è toccato ad Alesci comparire davanti ai pm. Il suo difensore, l’avvocato Antonino Gaziano, ha però chiesto un rinvio dell’interrogatorio. Pare che dietro la scelta difensiva di non rispondere subito alle domande dei pm, vi sarebbe l’esigenza di consultare un’informativa che potrebbe essere in qualche modo connessa con l’indagine penale. Nelle scorse settimane Firetto e Alesci sono stati assolti dall’accusa di avere procurato un danno erariale utilizzando in maniera impropria delle somme erogate dalla Cassa depositi e prestiti. I fondi versati dalla multinazionale, a titolo di compensazione, sarebbero stati di gran lunga inferiori a quelli inseriti nell’apposito capitolo delle entrate, con la conseguenza che sarebbe stato occultato un «buco» di bilancio di circa 3 milioni di euro che, qualora dichiarato, avrebbe fatto scattare le sanzioni previste dai Comuni per il mancato rispetto del Patto di stabilità che impone, in sostanza, che lo strumento finanziario degli enti venga chiuso con una parità fra entrate e uscite.

Insomma, una sostanziale frenata amministrativa che spinge tutti i sindaci a fare il possibile e l’impossibile per rientrare nei limiti. In questo caso, secondo l’accusa, si sarebbe andati oltre perché era impossibile rientrare e sarebbe stata gonfiata la voce relativa all’erogazione delle misure compensative. Otto, in tutto, gli indagati. Oltre a Firetto e Alesci sono finiti sotto inchiesta i componenti dei collegi dei revisori dei conti degli anni 2012, 2013 e 2014. Si tratta di Francesco Maria Coppa, Rosetta Prato, Carmelo Presti, Enrico Fiannaca, Ezio Veneziano ed Ennio Saeva. I pm li hanno convocati per oggi.

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