AgrigentoOggi
  • Agrigento 2025
  • Editoriali
  • Valle dei Templi
  • Turismo
  • Scuola
  • Cinema
  • Cultura
  • Calcio
No Result
View All Result
  • Agrigento 2025
  • Editoriali
  • Valle dei Templi
  • Turismo
  • Scuola
  • Cinema
  • Cultura
  • Calcio
No Result
View All Result
AgrigentoOggi
No Result
View All Result

Home » FUORI PROVINCIA » Investigatore rilancia ipotesi: I cellulari di Falcone erano clonati?

Investigatore rilancia ipotesi: I cellulari di Falcone erano clonati?

21 Maggio 2018
in FUORI PROVINCIA, evidenza
Share on FacebookShare on Twitter

Legalità: sarà la parola“chiave” di questa settimana, segnata dal ricordo per i 26 anni dalla strage di Capaci, in cui persero la vita il giudice del pool antimafia, Giovanni Falcone, la moglie, magistrato pure lei, Francesco Morvillo e  tre agenti di scorta Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo.

Una strage ordinata dalla mafia. Ventisei anni dopo tante, troppe cose non tornano nella dinamica dell’agguato e nella ricostruzione dei giorni di quella primavera del 1992, l’anno che cambiò per sempre la storia d’Italia. Ad aiutare Edoardo Montolli – secondo quanto scrive Il Giornale – c’è un testimone speciale, anzi due: I diari di Falcone (due agende elettroniche) che Gioacchino Genchi e l’ingegnere Luciano Petrini avevano depositato a Caltanissetta nel 1992. Alcuni elementi per esempio riscrivono l’agguato. «Tutti i pentiti – dice Montolli – sostennero infatti di aver pedinato l’auto che andava a prendere il giudice a Palermo negli ultimi quindici giorni e di aver scoperto così che Falcone scendeva a Palermo di sabato. Circostanze smentite dalle agende. Come facevano allora i mafiosi a sapere che il giudice era atterrato quel giorno?». Ed ecco l’ipotesi più agghiacciante: «Forse i loro telefonini erano clonati». In effetti un cellulare con numero 0337 in mano agli stragisti di Capaci ufficialmente rubato e non più funzionante, poco prima che Falcone salisse sull’aereo che lo portava a Palermo il 23 maggio 1992, chiamò tre volte negli Stati Uniti, l’ultima per quasi nove minuti. Telefonate che tutti i pentiti hanno negato di aver fatto. Chi usò allora quel telefono? Peraltro il commando che prese parte alla strage, a parte Brusca, era composto di mafiosi di secondo e terzo piano, alcuni dei quali nemmeno avevano mai visto Totò Riina.

L’avvocato dell’attendente di Riina Salvatore Biondino rivela: «In un colloquio durante una pausa del primo processo di Caltanissetta, attraverso le sbarre, in uno sfogo mi disse: Avvocato, ma è mai possibile che un attentato cosi importante lo abbiamo fatto noi, quattro sprovveduti?». Anche nei diari di Falcone c’è un buco: stranamente entrambe le agende elettroniche del giudice, su cui era annotato ogni suo impegno (perfino successivi alla sua morte) solo nel mese di marzo 1992 risultano completamente vuote. Eppure proprio a marzo la strana «circolare dei prefetti» allertava su un piano di destabilizzazione volto a colpire l’Italia, con attentati (puntualmente avvenuti) tra marzo e luglio.

La notizia era emersa il 18 marzo (poco dopo il delitto di Salvo Lima del 12 marzo) giorno in cui Falcone si trovava a Palermo con Paolo Borsellino e con il presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Ma sulle agende non c’è traccia. Poi c’è la famosa pista che porta agli Stati Uniti e alla visita «fantasma» di Falcone a Washington – sempre seccamente smentita dal ministero della Giustizia nonostante diversi testimoni – tra la fine di aprile e gli inizi di maggio 1992 quando i suoi cellulari non chiamarono né ricevettero telefonate. Un possibile testimone oculare si è rifiutato di parlare all’autore. L’ipotesi è che Falcone vide Tommaso Buscetta, che poco tempo dopo, dal suo rifugio negli Stati Uniti, fu in grado di profetizzare le stragi del 1993 prima ancora che i Corleonesi decidessero di attuarlo. «E se Buscetta avesse saputo del piano e ne aveva messo al corrente il giudice? – si chiede Montolli.

Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp

Tags: falcone
Previous Post

Uil Agrigento: “ Il governo regionale non si incaponisca con la soppressione dell’Esa non è un percorso che può rilanciare il mercato e i lavoratori.  Si utilizzi il personale in maniera proficua.”

Next Post

Concluso con successo il progetto “Le meraviglie di Agrigento”

Testata iscritta al n.289 – Registro Stampa Tribunale di Agrigento in data 18 Settembre 2009 – Direttore Domenico Vecchio – P.I. 02574010845 – Copyright © 2009 – 2025 – [email protected] Iscrizione ROC n.19023

Per la tua pubblicità su agrigentooggi.it

Copyright © 2023

No Result
View All Result
  • Agrigento 2025
  • Editoriali
  • Valle dei Templi
  • Turismo
  • Scuola
  • Cinema
  • Cultura
  • Calcio

Copyright © 2025

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist

No Result
View All Result
  • Agrigento 2025
  • Editoriali
  • Valle dei Templi
  • Turismo
  • Scuola
  • Cinema
  • Cultura
  • Calcio

Copyright © 2025