Dopo l’Efebo D’Oro, Agrigento rischia di perdere anche il Convegno di Studi Pirandelliani
Evento da 600 presenze, una cinquantina di docenti internazionali e più di cinquecento studenti da ogni parte d’Italia
Di Domenico Vecchio – Non c’è pace per il Convegno Internazionale di Studi Pirandelliani di Agrigento. Il Municipio della Città dei Templi non concederà la sede del Teatro Pirandello a titolo gratuito. Le spese per affrontare gli eventi ammonterebbero a circa 7mila euro. Troppo per il centro Studi che, dal canto suo, denuncia difficoltà e incomprensione nei confronti dell’appuntamento annuale, giunto alla sua 53esima edizione.
“Non potendo sostenere i costi di fruizione del Teatro Pirandello – spiega Nino Lauretta – il 53° convegno internazionale di studi pirandelliani avrà luogo nei giorni 1 – 3 dicembre presso il Palaforum Sport Village di Agrigento. In conseguenza di ciò, e anche nell’incertezza del sostegno finanziario pubblico locale e regionale – aggiunge Nino Lauretta – il Centro trasferirà il 54° Convegno 2017 in altra Città”.
Va detto che il convegno è stato inserito nella rispolverata famosa Tabella H, la legge Mancia che all’Ars negli anni passati consentiva di erogare fino a 70 milioni di euro anche alle associazioni, sulla carta da tempo è stata cancellata. In realtà è tornata, seppur in forma minore, perché è vero che adesso i fondi sono appena 8 milioni ed è prevista una lunga istruttoria degli uffici con tanto di commissione che valuta le proposte, ma scorrendo l’elenco delle associazioni finanziate nella delibera approvata dalla giunta regionale, ci sono diverse associazioni, enti ed iniziative che sarebbero ammesse a finanziamento su discrezione del governo regionale.
“Al Centro Studi Pirandelliani andrebbe circa il 30% della somma richiesa, ossia circa 13mila euro – spiega ancora Lauretta – cifra irrisoria, considerato che questi soldi ci dovrebbero servire oltre che per le spese annuali anche per organizzare il convegno“.
Eppure dopo una trasmissione televisiva condotta da Mario Gaziano, gli organizzatori del convegno si erano illusi.
“Non più di due settimane addietro negli studi di Teleacras, ospite del mio programma Punto Fermo – dice Mario Gaziano – Nino Lauretta general manager del Centro Studi Pirandelliani aveva espresso pareri di consenso nei confronti del Sindaco Firetto, il quale aveva promesso una piena collaborazione logistica ed economica. Incredibile sorpresa! All’incontro dell’indomani Firetto oppone un costo al Centro Pirandelliano, in grandissima difficoltà economica, di oltre 7000 euro”.
Gaziano aggiunge : Bello è sentire il Sindaco, oggi, piangere da coccodrillo affermando (a grandi linee) “è indegno che il Convegno di Sudi Pirandelliani cambi sede, ma se per il cartellone teatrale passato al Pirandello si sono spesi più di 350 mila euro e si prospetta pari cifra per il cartellone 2016-2017, cartellone che tra l’altro non presenta nessuna significativa novità, con in più la inutile ripetizione per la centesima volta de “Il berretto a sonagli” di Sebastiano Lo Monaco, presentato proprio l’anno scorso da Pino Caruso e già presentato dal grandioso Turi Ferro, è possibile che non si siano trovati quattro soldi per il più importante Convegno di Studi Pirandelliani al mondo?
Fin qui Gaziano, che replica alle parole che Firetto aveva espresso in una nota precedente:
“I tagli della Regione – aveva detto il Sindaco – mortificano il Centro Nazionale di Studi Pirandelliani, poiché non ne viene colto il valore culturale, e tanto meno quello più strettamente economico, sotto il profilo della promozione turistica. Pur comprendendo l’amarezza degli organizzatori, mi auguro che possano rivedere la decisione odierna e ottenere tutto l’ aiuto che meritano, anche e soprattutto in vista dell’edizione del Centocinquantenario della Nascita di Pirandello: il Convegno di Studi Pirandelliani è di Agrigento e ad Agrigento dovrà rimanere “.
“Il Convegno di Studi Pirandelliani dev’essere tutelato quale patrimonio nazionale“. E sulla vicenda è intervenuto a rincarare la dose anche l’amministratore del Distretto Turistico Valle dei Templi, Gaetano Pendolino, il quale ha sottolineato come “sia assurdo che ogni anno dopo un’organizzazione così complessa ed accurata da parte del CNSP si debba rischiare il suo regolare svolgimento per carenza di risorse.
I responsabili del Convegno , intanto, minacciano di portare il convegno altrove. “Sarebbe una perdita per la Città dei Templi – dicono – considerando che il convegno porta ad Agrigento tra i 600 e 700 studenti con gli indubbi riflessi economici e culturali per la città”.
Lo scorso anno il Convegno fondato dal Professore Enzo Lauretta, si era tenuto dall’1 al 3 dicembre, proprio al teatro Pirandello di Agrigento.
“Il prossimo anno – conclude Nino Lauretta – saremo costretti ad organizzarlo in altra sede, in una città che ci consentirà di abbattere i costi anche dal punto di vista logistico“.
Insomma Agrigento dopo aver perso eventi del calibro della Kore (trasferitasi a Taormina), l’Efebo D’Oro (trasferitosi a Palermo), rischia adesso di perdere anche il convegno di Studi Pirandelliani. Un altro evento identificativo di questa città, un altro pezzo pregiato che “Girgenti” rischia seriamente di cancellare. (DV)