L’assessore comunale alle Politiche sociali, Marco Vullo, rompe il silenzio dopo la bufera mediatica che lo ha coinvolto in relazione all’inchiesta sul clan di Villaseta e alle intercettazioni risalenti al marzo 2024. In una nota diffusa alla stampa, Vullo respinge ogni addebito e parla di una ricostruzione «inattesa e immotivata», rivendicando trasparenza e correttezza del proprio operato.
Al centro della vicenda, alcune intercettazioni in cui Guido Vasile, uomo ritenuto vicino agli ambienti criminali di Villaseta, riferisce a un’amica di aver chiesto all’assessore informazioni su una trentina di presunte assunzioni nel settore dei rifiuti. Secondo quanto riportato negli articoli, Vullo avrebbe risposto di non saperne nulla, aggiungendo che si sarebbe eventualmente informato.
Una circostanza che, secondo l’assessore, è stata strumentalmente trasformata in una presunta “trattativa” con ambienti mafiosi. «Nulla di tutto questo è avvenuto – scrive Vullo – e nei brogliacci dei carabinieri non emerge alcuno scambio di proposte o accordi». L’assessore sottolinea come la frase attribuitagli, «non ne sa nulla», non lasci spazio ad ambiguità e come l’eventuale disponibilità ad “informarsi” sarebbe stata una risposta di semplice cortesia, rimasta senza alcun seguito.
Dal punto di vista giudiziario, Vullo evidenzia che le indagini si sono concluse da tempo e che non è mai stato indagatoné convocato dall’autorità giudiziaria come testimone o persona informata sui fatti. «Il mio nome – precisa – non è associato ad alcun reato».
Sul piano politico e amministrativo, l’assessore rivendica un’azione sempre svolta nell’interesse della comunità, spiegando che, all’epoca dei fatti, Guido Vasile svolgeva attività di volontariato e risultava inserito in percorsi di reinserimento sociale. Vullo chiarisce inoltre che i contatti con Vasile sarebbero stati limitati a rapporti leciti e istituzionali: da un lato l’attività di operatore di Caf e Patronato svolta a Villaseta, dall’altro il ruolo ricoperto da Vasile come responsabile dei netturbini per la società di igiene ambientale, che lo rendeva interlocutore delle istituzioni per questioni operative legate alla pulizia dei quartieri.
Nella parte finale della nota, l’assessore si dice disponibile a qualsiasi approfondimento da parte del prefetto e della Commissione regionale antimafia, compresa una sua audizione. «Per tutelare la legalità, la credibilità delle istituzionie la serenità della mia famiglia», scrive, ponendo infine un interrogativo sul contesto politico e sull’eventuale influenza dell’imminente appuntamento elettorale.
Alla nota, Vullo allega anche uno stralcio delle intercettazioni richiamate negli articoli di stampa.
Alla nota, l’assessore Vullo allega uno stralcio delle intercettazioni richiamate negli articoli di stampa. Nei brogliacci del reparto operativo dei carabinieri si fa riferimento a conversazioni del marzo 2024 in cui Guido Vasile parla di presunte assunzioni nel settore dei rifiuti e riferisce che l’assessore «non ne sa nulla», aggiungendo che si sarebbe eventualmente informato. Documenti che Vullo ritiene confermino l’assenza di qualunque accordo o trattativa e che, a suo dire, non lascerebbero margini a interpretazioni diverse rispetto a quanto dichiarato nella sua ricostruzione dei fatti.
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