“La scrivente Associazione dei Consumatori ha appreso che nell’ultima assemblea dei Sindaci del Voltano S.p.A., svoltasi in data 07/09/2018, è stato votato l’indirizzo politico per lo scioglimento e la messa in liquidazione della società. In piena contraddizione con il Governo Nazionale, che stante alle ultime dichiarazioni del Ministro Costa, proprio nel progetto di riforma legislativa sulla gestione pubblica dell’acqua, vede anche le S.p.A. al 100% pubbliche, come il Voltano, quindi non solo le consortili, essere i soggetti idonei a gestire il servizio idrico, visto il totale fallimento privatistico-imprenditoriale della gestione del servizio stesso.”
Queste le parole dell’avvocato Giuseppe di Miceli, consulente amministrativo del Libero Consorzio di Agrigento di Konsumer Sicilia. Punto focale del comunicato, come sottolinea lo stesso Miceli, i conti in rosso degli Enti Locali.
“Essendo ciò risaputo – scrive – cari sindaci, vi chiediamo come intendete pagare i debiti del Voltano S.p.A., una volta sciolto, pari a circa 15 milioni di euro. Occorre considerare inoltre che i maggiori azionisti del Voltano, cioè il Comune di Agrigento, potrebbe essere prossimo al dissesto finanziario ed in caso di liquidazione dovrebbe conferire somme per il 39% dei debiti, mentre Favara già in dissesto lo è e da 2 anni non riesce a redigere un bilancio, come dovrebbe conferire somme per i debiti pari alla propria quanta azionaria del 23%? Quali soci pagherebbero realmente i debiti?”
Il Voltano, che per anni ha rappresentato un “carrozzone politico” senza portare proventi ai Soci (forse per responsabilità degli stessi?) viene considerato dalla Konsumer una “grande risorsa”. Come? “I 5 Comuni non consegnatari delle reti idriche a Girgenti Acque S.p.A. potrebbero anticipare il percorso che vorrebbe tracciare il Governo Nazionale, con una gestione in house del servizio affidata proprio al Voltano S.p.A., che consentirebbe agli stessi comuni di usufruire dei finanziamenti pubblici per l’ammodernamento delle reti idriche, e non solo, oggi riservati solo ai Comuni che hanno una gestione affidataria del servizio. Ancora, i bilanci comunali di tutti i Soci avrebbero una boccata d’ossigeno tramite il trasferimento di mezzi e personale per la gestione del servizio proprio al Voltano S.p.A. ,con un alleggerimento dei costi non indifferente. Infine il debito di € 15.000.000,00 non sarebbe definitivo e potrebbe essere ripianato negli anni e con le transazioni già avviate dall’Avv. Rosato, oggi L.R. pro-tempore del Voltano S.p.A..”
Un progetto forse troppo ambizioso, quello proposto dall’avvocato, “di non facile realizzazione”, come afferma egli stesso appellandosi alla deputazione Nazionale e Regionale, ai Sindaci dei Comuni e ai cittadini rappresentati.
“Si potrebbe così evitare una catastrofe finanziaria” conclude Miceli “per la quale i Comuni sarebbero costretti a chiedere nuovi esborsi finanziari o a diminuire i servizi svolti agli stessi cittadini.”
Le sorti della Voltano saranno poi riprese nell’assemblea fissata per il 27/09/2018.