REALMONTE. Si è conclusa oggi, con la richiesta di quattro condanne a 2 anni di reclusione ciascuno e 8 rinvii a giudizio, la requisitoria del pubblico ministero Antonella Pandolfi al processo per la realizzazione – ritenuta abusiva – del cosiddetto “Villaggio dei Vip” con vista sulla meravigliosa Scala dei Turchi di Realmonte.
Ci sono volute tre udienze per giungere a questa richiesta del Pm: “Il piano di lottizzazione era illegittimo, la perizia disposta dal tribunale che ci dice il contrario – ha ribadito la dottoressa Pandolfi – non va neppure presa in considerazione anche perché uno dei tre tecnici del collegio, in qualità di componente del Consiglio regionale per l’urbanistica, aveva dato un parere opposto”.
I due responsabili dell’impresa che stava realizzando il progetto, un direttore dei lavori e un dirigente della Sovrintendenza ai Beni culturali hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato. Si tratta di Giuseppe Farruggia, 64 anni, ex sindaco di Realmonte nonché progettista della lottizzazione Co.Ma.Er; Giuseppe Vella, 59 anni, responsabile del settore Urbanistica del Comune di Realmonte; Cristoforo Giuseppe Sorrentino, 54 anni, tecnico dell’Utc di Realmonte, responsabile del procedimento della lottizzazione Co.Ma.Er; Daniele Manfredi, 57 anni, direttore dei lavori; Giovanni Farruggia, 61 anni, direttore dei lavori per le opere di urbanizzazione relative alla lottizzazione Comaer; Vincenzo Caruso, 62 anni, dirigente della Soprintendenza ed attuale soprintendente di Caltanissetta; Agostino Friscia, 65 anni, dirigente della Soprintendenza; e Calogero Carbone, 65 anni, dirigente della Soprintendenza. A chiedere il giudizio alternativo sono stati Gaetano Caristia, 72 anni, presidente della società siracusana Comaer; Sebastiano Comparato, 83 anni, legale rappresentante e socio maggioritario della stessa società, Antonino Terrana, 60 anni, dirigente della Soprintendenza, e Giovanni Francesco Barraco, 57 anni, direttore dei lavori. Il pubblico ministero ha quantificato la richiesta di pena in due anni di reclusione.
Il 26 aprile sono previste le arringhe difensive e, qualora, si dovessero concludere, sarà emessa la sentenza.
La vicenda processuale si riferisce alla realizzazione di un complesso di villette a schiera, poco distante dalla scogliera di marna bianca, ritenuta abusiva dalla Procura della Repubblica di Agrigento che nel 2014 fece apporre i sigilli al cantiere.