AgrigentoOggi
  • Agrigento 2025
  • Editoriali
  • Valle dei Templi
  • Turismo
  • Scuola
  • Cinema
  • Cultura
  • Calcio
No Result
View All Result
  • Agrigento 2025
  • Editoriali
  • Valle dei Templi
  • Turismo
  • Scuola
  • Cinema
  • Cultura
  • Calcio
No Result
View All Result
AgrigentoOggi
No Result
View All Result

Home » Favara » Venticinque anni fa la mafia uccideva Stefano Pompeo: una ferita sempre aperta per l’intera comunità favarese

Venticinque anni fa la mafia uccideva Stefano Pompeo: una ferita sempre aperta per l’intera comunità favarese

21 Aprile 2024
in Favara, Cronaca, evidenza
Share on FacebookShare on Twitter

“Io un giorno crescero’ e nel cielo della vita volero’. La canzone che ti identifica inizia cosi anima mia, ed era questo che io avrei voluto: che tu crescessi e volassi nel cielo della vita, invece una mano crudele 25 anni fa ha deciso per te, ti ha spezzato le ali, ma solo quelle perché tu amore mio infinito voli lo stesso libero nei cuori delle persone che hanno avuto la fortuna di conoscerti e di apprezzare la tua dolcezza, umanità e il tuo grande amore verso i tuoi simili. Oggi vola, vola felice e che il tuo alito arrivi fino a noi. Ti amo nipotino mio”.

È un dolore ancora forte quello di Laura Pompeo, zia di Stefano Pompeo, quasi dodicenne, ucciso nel 1999 da un commando mafioso, tra Favara e Villaggio Mosè. Una ferita sempre aperta per l’intera comunità favarese.

“Venticinque anni non sono bastati per onorare il piccolo Stefano Pompeo con la cosa che più di ogni altra gli si deve: il coraggio della verità – afferma il sindaco di Favara Antonio Palumbo -. La verità sui mandanti di quell’agguato e sui responsabili di quei fatti che lo hanno strappato ad una vita che sarebbe potuta essere ricca, lunga, felice. Mi rivolgo a chi sa: se pensate di avere una dignità, e non l’avete, parlate. Non vi riscatterà per ciò che avete fatto, o per quello che avete nascosto, ma lo dovete a Stefano, ai suoi genitori, a tutti coloro che lo hanno amato. Lo dovete anche a questa città, perché non sia più associata all’omertà, alla mafia, alla morte”.

Sono passati 25 anni e ad oggi, per quell’omicidio, la Direzione distrettuale antimafia di Palermo, anni fa, ha inviato gli avvisi di garanzia a tre persone. I magistrati della Dda e gli investigatori agrigentini, da tempo stanno riannodando le fila di un’intricata matassa difficile da dipanare ripartendo dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Giuseppe Quaranta e Maurizio Di Gati, con quest’ultimo che ha vissuto da protagonista ed in prima persona tutti gli avvenimenti mafiosi del dopo delitto.

Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp

Tags: comunitàferitamafia
Previous Post

PUNTURE DI SPILLO. Presentazione 36 Giornata Serie D girone I

Next Post

Villaggio Mosè, uomo trovato privo di vita in casa: accorrono i carabinieri

Testata iscritta al n.289 – Registro Stampa Tribunale di Agrigento in data 18 Settembre 2009 – Direttore Domenico Vecchio – P.I. 02574010845 – Copyright © 2009 – 2025 – [email protected] Iscrizione ROC n.19023

Per la tua pubblicità su agrigentooggi.it

Copyright © 2023

No Result
View All Result
  • Agrigento 2025
  • Editoriali
  • Valle dei Templi
  • Turismo
  • Scuola
  • Cinema
  • Cultura
  • Calcio

Copyright © 2025

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist

No Result
View All Result
  • Agrigento 2025
  • Editoriali
  • Valle dei Templi
  • Turismo
  • Scuola
  • Cinema
  • Cultura
  • Calcio

Copyright © 2025