Si divide in tre tronconi il processo scaturito dall’operazione antidroga “Casuzza”, eseguita dal personale della Squadra Mobile di Agrigento, su un vasto giro di spaccio di sostanze stupefacenti tra Agrigento, Favara e Canicattì. La base logistica utilizzata per smerciare la droga, che ha ispirato il nome all’inchiesta, era appunto una “casuzza” presa in affitto, nell’abitato favarese. Complessivamente sono 72 gli episodi di spaccio contestati. Nove sono le richieste di condanna avanzate dall’accusa, altri due imputati hanno chiesto di patteggiare la pena, e tre rischiano il rinvio a giudizio.
Il pubblico ministero Gloria Andreoli ha chiesto la condanna a 2 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione per Michele Bongiorno, 30 anni; 4 anni per Cristina Schembri, 24 anni; 3 anni e 8 mesi per Floriana Pia Pullara, 21 anni; 10 mesi e 20 giorni per Alisea D’Ippolito, 20 anni; 1 anno e 4 mesi per Giovanni Lombardo, 27 anni; 3 anni, 1 mese e 10 giorni per Antonio Sciortino, 45 anni; 2 anni, 3 mesi e 10 giorni per Calogero Sorce, 28 anni; 3 anni, 1 mese e 10 giorni per Angelo Stagno, 28 anni; e 10 mesi e 20 giorni per Domenico Stagno .
Le condanne proposte sono ridotte di un terzo per effetto del rito abbreviato. Gabriele Gramaglia, 25 anni e Carmelo Papia, 34 anni hanno chiesto di patteggiare, mentre Vanessa Fallea, 29 anni, Alexsandru Adonis Hoamea,29 anni e Bah Ousmane, 21 anni non hanno chiesto riti alternativi, e rischiano il rinvio a giudizio.
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