Un’esperienza quasi sensoriale quella di rimettere in sesto il vecchio viadotto.
“Non gli si può togliere la patente di architettura e dell’ingegno di grandissimo valore, dalla straordinaria capacità di infondersi nel paesaggio. Per me è bello e ben inserito e va immediatamente recuperato”.
Così il Sovrintendente di Agrigento definisce il viadotto Morandi.
Michele Benfari è intervenuto come relatore nell’ambito di un convegno, a cura del Politecnico di Milano e dell’Università di Palermo, al Consorzio universitario di Agrigento sul tema: “Il ruolo del viadotto Morandi nel paesaggio della Valle dei Templi di Agrigento”.
“Un’esperienza quasi sensoriale quella di rimettere in sesto il vecchio viadotto” ci dice al telefono Benfari.
“Nessuno può riportarci indietro. E’ vero – aggiunge – che 50 anni addietro è stato realizzato sulla necropoli, ma è anche vero che allora ebbe tutti i pareri compreso quello della Legge Gui-Mancini che ne ha definito la fattibilità. Come tutte le opere in calcestruzzo datate necessita di interventi”.
“Con le infiltrazioni dell’acqua il calcestruzzo si ammala, per questo vanno definite presto opere di consolidamento e di restauro. La volontà di tutti noi è che da Villaseta si possa arrivare ad Agrigento attraverso quest’opera che reputo di valenza culturale”.
Per il Sovrintendente Befari, si tratta di un’opera utile, bella e ben inserita nel paesaggio.
La nostra personale capacità di fare esperienza di ogni prodotto artistico, un’esperienza sensoriale, formale, linguistica, interpretativa, che potrà anche concludersi in un giudizio critico, ha avuto nel convegno di Agrigento un coro unanime.
Il convegno intendeva approfondire, senza pregiudizi, il tema dell’utilizzo del Viadotto Akragas, progettato negli anni 70, dall’ingegnere Riccardo Morandi.
Note sono le opinioni del presidente dell’ordine degli architetti, del presidente dell’ordine degli ingegneri e del sindaco di Agrigento.
Tutti, in un modo e nell’altro hanno messo in evidenza un concetto assai semplice.
Senza infrastrutture alternative il viadotto rimane un’opera indispensabile.
Adesso, occorre che l’Anas faccia in fretta. I finanziamenti per la ristrutturazione ci sono. Non resta che aspettare che inizino presto i lavori per restituire alla città ed al suo hinterland un’infrastruttura ritenuta di fondamentale importanza. Il sindaco Firetto a margine del convegno ha detto che i lavori partiranno a maggio. A maggio ci siamo già.