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Home » Università » Università, Busetta rinvia le dimissioni

Università, Busetta rinvia le dimissioni

Redazione Di Paolo Picone
14 Gennaio 2019
in Università
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Completare le modifiche statutarie. E poi arriveranno le dimissioni. La mission del presidente del Consorzio universitario, Pietro Busetta è questa. Il massimo esponente del Consiglio di amministrazione del Cua risponde alla Cgil. In particolare al segretario generale, Massimo Raso. Risponde anche al rappresentante sindacale, Matteo Lo Raso. Vuole rassicurarli sulle sue dimissioni che arriveranno presto. Bisogna aspettare ancora però. C’è da completare l’iter delle modifiche allo statuto del consorzio che dovranno essere adeguate alla nuova legge regionale.

Ringrazio il sindacato per le benne parole

“Ringrazio il sindacato per le parole di apprezzamento – ha detto il professor Busetta – per una eventuale mia riconferma, ma attualmente nei miei programmi c’è quello di accompagnare il consorzio alle modifiche statutarie”. Nel mese di luglio del 2018 è stata approvata la Legge Regionale numero 10 che ha subordinato alla modifica dell’assetto di governo dei consorzi universitari i finanziamenti regionali. Per questa ragione il presidente del Cua, Pietro Busetta, ha convocato la riunione dei soci, in assemblea straordinaria, per il 17 gennaio alle 10 in prima chiamata ed alle 11 in seconda convocazione.

Assemblea in programma il 17 gennaio

L’assemblea si terrà nei locali del consorzio universitario di via Quartararo. Della convocazione è stato informato anche il rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari. Lo statuto dovrà essere modificato per prevedere una diversa distribuzione dei posti di governo: la nuova normativa sui Consorzi che prevede una governance con un presidente che sarà nominato dalla Regione, un Consigliere nominato dall’Università di riferimento, cioè quella che avrà il numero maggiore dei corsi ed un rappresentante eletto dai territori con una nomina che prevede una elezione “pesata” in base ai contributi dati. Una “garanzia” per Palermo, che avendo potere sulla struttura di comando e copertura delle risorse, si è già detta pronta a riaprire in città tre corsi di Laurea per l’anno accademico 2020/2021.

Questa la nuova offerta formativa:

Scienze dell’Educazione (corso di laurea triennale); Architettura (corso di laurea triennale) ed Economia (corso di laurea triennale).  Questi corsi si aggiungono ai già esistenti, quali il Corso di laurea in Servizi Sociali e al Corso di Laurea specialistica in Architettura, nonché a quelli in esaurimento, quali Beni Culturali e Giurisprudenza, e al nuovissimo corso in Mediazione Linguistica e Culturale. Il nuovo statuto, comunque, è anche condizione essenziale per consentire lo sblocco delle risorse Regionali per i consorzi.

Le dichiarazioni che Busetta ha rilasciato al Giornale di Sicilia

“Riteniamo di avere svolto un lavoro importante – ha detto il presidente Busetta – organizzando con una serie di riunioni l’interlocuzione dei Consorzi con l’assessorato, che in verità si è reso parte attiva nella riforma. Riconsegneremo un Consorzio, che era un elefante abbattuto, con i conti in ordine, con tutti i bilanci approvati a cominciare da quello del 2015, con certezza di risorse ed un interesse da parte di tante Università ad istituire dei corsi ad Agrigento”. Con la gestione del presidente Pietro Busetta l’università è stata rilanciata, con importanti traguardi. E grazie alla riforma l’Ateneo di Palermo il prossimo anno accademico attiverà tre nuovi corsi di laurea. In particolare Scienze della formazione, architettura ed economia, che vanno ad aggiungersi a quello già esistente in Servizi sociali.

Nella foto Busetta in compagnia del comandante comandante provinciale dei carabinieri Giovanni Pellegrino in occasione di un seminario che si è tenuto al Polo Universitario di Agrigento

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