Una toccante storia di emozione e devozione si è svolta nella Città dei templi, dove Cristina Luciani ha reso omaggio allo zio poliziotto morto giovanissimo durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Per la prima volta, con grande commozione, Cristina ha potuto portare un fiore sul sacrato del monumento ai caduti del Cimitero di Bonamorone dove l’agente riposa da 80 anni. Nonostante non abbia conosciuto personalmente lo zio, Cristina ha amato la sua memoria tramite i racconti della nonna, della zia e della mamma.
Questa storia emozionante ha segnato l’inizio delle manifestazioni intitolate “1943-2023. 80 anni dallo Sbarco Alleato in Sicilia”, organizzate dall’Associazione Nazionale Bersaglieri di Agrigento. L’associazione ha dedicato tre giornate di eventi per celebrare questa ricorrenza con l’obiettivo di ricordare le vittime della seconda guerra mondiale e preservare la memoria storica.
Durante la mattinata di mercoledì, il Viale della Vittoria e la Via Atenea sono stati invasi da mezzi militari d’epoca e rievocatori, creando un’atmosfera che ha riportato la città indietro nel tempo. Il corteo si è concluso al Palazzo di Città, dove il sindaco ha accolto gli ospiti e insieme a loro ha deposto un vaso di fiori ai piedi della lapide sulla facciata della Basilica dell’Immacolata in ricordo delle vittime del tragico bombardamento aereo del 12 luglio 1943. Il sindaco Francesco Miccichè ha sottolineato che ricordare è un dovere morale.
Nel pomeriggio, al Circolo Empedocleo, si è svolta una conferenza di commemorazione dei caduti nei bombardamenti, con la partecipazione di ricercatori, studiosi, appassionati e testimoni quasi diretti. Durante l’evento, sono intervenuti diversi relatori, tra cui il presidente dell’Associazione Nazionale Bersagliere Sezionale di Agrigento, il commissario dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, il presidente del Circolo Empedocleo, un avvocato, un’insegnante e il sindaco Francesco Miccichè. In particolare, Salvatore Fucà, segretario dell’associazione bersaglieri e studioso della seconda guerra mondiale, ha approfondito il tema con i suoi interventi. Durante la conferenza, è stata resa particolarmente emozionante la testimonianza di Cristina Luciani, nipote dell’agente di polizia Antonio Sartelli, morto insieme al collega Roberto D’Amore durante la scorta alla distribuzione di viveri ai civili nel pieno dei bombardamenti.
Le iniziative di commemorazione continueranno: oggi, presso Villa Bonfiglio, verrà deposta una corona al Monumento ai Caduti e al Museo Archeologico verrà inaugurata una mostra e una conferenza sul tema “Il giorno della resa”, ovvero il giorno in cui Agrigento è capitolata, il 16 luglio, dopo 7 giorni di combattimenti. Durante l’evento, sarà ricordato il Maggiore Guido Moccia, Medaglia d’Oro al Valor militare, alla presenza della nipote Lucia Moccia e di una rappresentanza dell’esercito militare.
Le celebrazioni si concluderanno il 17 luglio nell’atrio del Palazzo San Domenico con l’inaugurazione di un’installazione di un’elica di un velivolo storico e un approfondimento sulla battaglia di Agrigento. Sarà presente il Generale Maurizio Angelo Scardino, comandante militare dell’Esercito in Sicilia, che ha coordinato queste iniziative su delega dello Stato Maggiore della Difesa, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Bersaglieri e altre istituzioni. L’obiettivo è quello di creare una sinergia duratura tra le nazioni, fondata sulla memoria e sull’analisi delle esperienze passate, al fine di trarre insegnamenti dalla storia e dalle vicende attuali, con particolare riferimento alle missioni di pace internazionali. Si vuole inoltre infondere nei giovani i valori di pace, sicurezza e prosperità.