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Home » Politica » La Sicilia divisa da un ponte

La Sicilia divisa da un ponte

Redazione Di Lello Casesa
24 Marzo 2021
in Politica
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Povera Sicilia aggrappata al resto del paese in un continuo divario politico, sociale e strutturale.

L’annosa ed antica vicenda del ponte sullo stretto anima il dibattito tra i diversi schieramenti politici mentre il Presidente Musumeci dispone con urgenza, da questa mattina altre quattro zone rosse nei comuni della Sicilia, precisamente a  Ribera (AG), Serradifalco (CL), Trabia (PA) e Santa Maria di Licodia (CT).

L’Ordinanza contingibile e urgente e’ la n. 24 del 23 marzo 2021.

Una continua emergenza che spaventa il popolo siciliano schiacciato dalla pressione della crisi economica e dalla paura del diffondersi del contagio mentre la macchina organizzativa dei vaccini produce buoni risultati in tutta l’isola ed il numero dei vaccinati, in proporzione all’arrivo dei vaccini,e’ in continua evoluzione.  

Il Governatore ha chiesto la convocazione di un tavolo sul futuro del Sud durante l’incontro con il Ministro per il mezzogiorno Mara Carfagna.        

Si continua a discutere “ponte sì o ponte no”: il ponte per i siciliani e per i calabresi è forse un capriccio? In altre parti del mondo – ha affermato Musumeci – un ponte si fa in due anni e qui, invece, se ne parla da cento. Per realizzare un’opera pubblica in Sicilia sono necessari 5,2 anni, quando ne basterebbero uno o due”.

“Perciò serve una sburocratizzazione delle procedure: il Ponte Morandi di Genova diventi un metodo da esportare nelle Regioni del Sud. Dateci gli strumenti, diteci qual è la prospettiva euromediterranea della Sicilia, o se dobbiamo continuare solo a salutare le navi che passano da Suez senza fermarsi nei nostri porti.

Non è possibile – continua il Governatore – che i siciliani debbano pagare 600 o 700 euro il biglietto aereo per recarsi a Milano. Il Sud non vuole, e non può più, essere considerato una zavorra”.

Un Musumeci  “ incazzato” che alza la testa chiedendo all’Assemblea Regionale di fare in fretta ed approvare la finanziaria per dare risposte ai siciliani, alle imprese, ai lavoratori di tutti i settori colpiti dal maledetto virus che ha paralizzato la vita creando panico e preoccupazione.  

L’Aula lavora alla finanziaria tra provvedimenti di risanamento verso i comuni in condizioni di squilibrio strutturale, sostegni ai comuni che affrontano i problemi migratori, primo firmatario Pullara  e contributi  verso i comuni considerati borghi d’interesse storico e culturale sostenuto dalle Lega che cerca di incassare consenso politico.

Positivo ed incoraggiante il milione di euro che arriverà nella città dei templi grazie ai deputati Di Mauro e Savarino certi che Palazzo dei Giganti saprà cogliere al volo l’opportunità e rilanciare il cuore antico della città con proposte e celerità.    

La politica continua a dividersi sulle scelte strategiche dell’isola e gli schieramenti sono eternamente in disaccordo mentre continua ad ardere la fratricida questione di Forza Italia con molti tra Assessori ( non tutti) e Deputati ( mancano alcuni all’appello) che giurano fedeltà assoluta al Capo “ il Commissario Miccichè”  firmando una lettera di fuoco al Presidente Berlusconi, reo di voler creare un triunvirato con dentro il pupillo/nemico eurodeputato Milazzo a guidare il partito.

Una Sicilia che deve alzare la testa per programmare il futuro, cogliere l’occasione per il recupero dei fondi sul Recovery Fund  e trovarsi preparata con idee e progetti esecutivi che restituiscano  coraggio e soprattutto dignità alla gente di Sicilia.

Questo lo chiedono i Siciliani onesti e soprattutto i giovani che hanno deciso di rimanere qui credendoci.

Lello Casesa

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