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Home » Eventi » Un Nobel senza confini: Luigi Pirandello in Esperanto

Un Nobel senza confini: Luigi Pirandello in Esperanto

6 Dicembre 2024
in Eventi
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Il 7 dicembre 2024, alle ore 16:00, presso la prestigiosa sala del polo culturale “Le Fabbriche” della Fondazione Orestiadi di Agrigento, sarà presentata la traduzione in esperanto del celebre romanzo “Uno, nessuno e centomila” di Luigi Pirandello. L’evento, che celebra il 90° anniversario del Premio Nobel per la Letteratura conferito al grande scrittore agrigentino nel 1934, rappresenta un omaggio al suo genio e alla sua capacità di esplorare le complessità dell’identità umana.

La traduzione in esperanto (a cura del prof. Carlo Minnaja) di “Uno, nessuno e centomila” non è solo un omaggio alla lingua universale, ma anche un modo per esaltare il carattere universale delle opere di Pirandello. L’Esperanto, creato per abbattere le barriere linguistiche, si presta a veicolare il pensiero di un autore che ha sempre riflettuto sulle contraddizioni dell’identità umana.

Programma dell’evento

La giornata inizierà la mattina con un incontro presso il Liceo Classico e Musicale “Empedocle”di di Agrigento, dove la Federazione Esperantista Italiana (FEI) presenterà ai giovani l’importanza dell’esperanto nel contesto educativo, su invito della dirigente Marika Helga Gatto.

Nel pomeriggio, la presentazione del volume vedrà gli interventi di personalità di rilievo, tra cui:

  • Beniamino Biondi, direttore del polo culturale “Le Fabbriche”;
  • Calogero Montalbano, coordinatore esperantista di Agrigento;
  • Enzo Randazzo, scrittore e docente;
  • Laura Brazzabeni, presidente della Federazione Esperantista Italiana APS;
  • Carlo Minnaja, traduttore del romanzo in Esperanto.

L’evento, che si svolgerà con gli auspici del dirigente reggente dell’Ufficio Scolastico Regionale per Agrigento prof. Maria Buffa, offrirà una duplice opportunità: scoprire l’opera di Pirandello in una veste nuova e riflettere sul ruolo dell’esperanto come strumento di unione tra le culture.

Agrigento si prepara così a celebrare non solo il suo figlio illustre, ma anche il potere della letteratura e della lingua di creare ponti tra i popoli.

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