
– di Diego Acquisto Ed il “malgrado” è solo in riferimento alla disastrosa situazione finanziaria in cui si è trovato il Comune, ricevuto dalla nuova Amministrazione pentastellata, secondo la plebiscitaria decisione dei cittadini nel segreto dell’urna.
Una situazione di disastro finanzio già conosciuta e che per la verità non è stata ufficialmente celata al nuovo primo cittadino, – (che per la prima volta nella storia repubblicana, è una donna, l’avv. Anna Alba) – dal Sindaco precedente, quando consegnando le chiavi della città, ha tenuto a precisare che le casse comunali erano completamente vuote. E, oltre che vuote anche enormemente indebitate.
In questa situazione, logicamente, la prima polemica, è stata su dissesto sì, dissesto no; in altre parole tra chi diceva che il Comune era morto e chi diceva invece che era moribondo, con la necessità quindi di apprestare ulteriori e più efficaci cure. Insomma, da parte di alcuni (compresi gli stessi revisori dei conti, che da tempo però avevano invano lanciato l’allarme) si voleva quello che non pochi hanno giudicato un inutile e dannoso accanimento terapeutico.
Questa in estrema sintesi la situazione, mentre si attende solo, l’ultimo passaggio formale, assolutamente necessario, che è la ratifica ufficiale da parte del Consiglio Comunale, che non pochi adesso cominciano a chiedersi perché si temporeggi ed a chi possa giovare questo temporeggiamento.
Ma, anche malgrado tutto questo, i cronisti di ogni tendenza devono registrare in città un clima decisamente diverso dagli ultimi anni, specie del recente passato.
Intanto, sin dal primo momento dell’elezione il nuovo Sindaco-donna Anna Allba ed i suoi Assessori, pur ribadendo la loro l’ambizione, declamata in campagna elettorale di aggredire efficacemente i principali e noti problemi, subito hanno iniziato un diverso tipo di approccio e di relazione con la gene comune; con il coraggio di tornare in strada e confrontarsi con la gente, anche (e principalmente) sullo spinoso problema del dissesto, per spiegare anche con appositi gazebo rionali, i problemi finanziari con la crudezza delle cifre, che non tollerano manipolazioni. Ed in strada sono rimasti e rimangono i nuovi Amministratori , a contatto diretto ed immediato con quella gente da cui ha ottenuto larghissimi consensi .
E questo spiega anche la perfetta riuscita dell’ultima, recentissima, iniziativa del “Pranzo di famiglia in piazza”, nell’ampia e meravigliosa piazza Cavour, che ha visto tantissime famiglie stare assieme, familiarizzare, gioire, fraternizzare. Come ampiamente documentano le tante fotografie pubblicate sulla stampa e sui giornali online, e soprattutto le immagini trasmesse dalla benemerita emittente locale Sicilia-TV.
Un’iniziativa così ben riuscita da far pensare subito alla necessità di ripeterla all’approssimarsi del Natale, come viene uncialmente annunziato.
Bene ! al cronista non resta che prenderne atto, anche se è doveroso ricordare che i problemi restano e sono sempre là ad aspettare soluzione, secondo il programma che il Movimento 5Stelle ha presentato alla cittadinanza favarese, ricevendo ampio mandato.
Per la verità, bisogna onestamente riconoscere, che in questi pochissimi mesi qualcosa di serio e davvero impegnativo, è già stato coraggiosamente avviato, come il notevole risparmio, da considerare al sicuro, grazie all’esecutività della delibera di Giunta n. 130 del 12/10/2016 con oggetto: trasferimento presso locali di proprietà comunale degli uffici di Piazza Don Giustino.
Ma ancora resta tanto da fare e Favara, malgrado il dissesto, mettendosi alla spalle il passato, vuole continuare a guardare avanti, esigendo che ognuno si assuma le sue responsabilità.
Il nuovo clima di rapporto tra amministratori ed amministrati, prima impensabile, almeno in queste dimensioni e con questo taglio, induce a pensare bene per il futuro di questa travagliata città.
Favara, intelligentemente, sembra avere colto in anticipo il senso della battuta renziana di “diffidare degli esperti del passato…capaci di fregare anche il futuro”.
Un ammonimento che a mio giudizio, fortunatamente, non trova riscontro a Favara, perché le varie forze politiche, anche se in maniera diversa,
grazie anche alla forte spinta popolare, appaiono democraticamente orientate a privilegiare unicamente il bene della città.
Diego Acquisto