Nelle eterne e lunghe problematiche del Consorzio Universitario di Agrigento, interviene la Uil provinciale per sollecitare il governo regionale ad agire, affinchè si possa ripristinare la governance sul polo agrigentino, che è fondamentale per la programmazione e l’offerta formativa per gli studenti e la ripresa accademica in provincia.
“Ci chiediamo ancora una volta se il Consorzio agrigentino deve diventare un campo di battaglia o un polo di attrazione e di opportunità per gli studenti agrigentini.
Dopo il decreto Baccei, che penalizza il decentramento scolastico e amministrativo dei consorzi, e poi il Decreto Lagalla, è stata chiara una cosa: adesso è la Regione siciliana che dà le carte e ha il potere di nomina del Presidente e in questo bailamme le cose sono ancora ferme.
Quindi, il governo regionale deve prendere una decisione per fare chiarezza e far continuare un percorso che, per quanto riguarda i consorzi, è già stato fortemente compromesso. Presidente e Cda devono essere nominati per dare un assetto preciso e una guida certa al territorio.
Noi restiamo convinti che il Cua, per essere vivo, deve avere quella autonomia gestionale, funzionale, amministrativa e finanziaria che lo differenziano dalle Università centrali, con le quali, negli ultimi anni, sono nati solo contenziosi e scarse relazioni che hanno solo indebolito il sistema dei Consorzi. Il governo regionale ha il sacrosanto diritto di difenderlo e tutelarlo, per garantire il
diritto allo studio anche in provincia, in un momento in cui studiare fuori non è alla portata di tutti.”
Agrigento, 04 ottobre 2018
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